Torna al blog

ZANETTI “REDENTO”, HA RINUNCIATO AL SUO IDEALE IN NOME DELL’OBIETTIVO FINALE

Siano lodati gli infortuni. Probabilmente sono le assenze, o la disperazione, o forse un po’ tutto questo, che hanno suggerito a Zanetti di rimodellare il Verona secondo un pensiero più pragmatico e realista, tradotto nel vecchio e caro “prima non prenderle”.

Lo si era predicato, quasi sempre invano. Copriti, Zanetti. Copriti. Stupefatti, invece abbiamo assistito per mesi a un Verona che – incurante di tutto – perseverava nel giocare alto, spregiudicato, come nel dna del suo allenatore, che ama i trequartisti e predilige il gioco offensivo. Epperò il risultato erano imbarcate, o comunque gol lampo subiti, partite quasi subito compromesse, coperture preventive assenti e difensori così messi in condizione di sbagliare, condannati all’affanno di uno contro uno spericolati e spesso esiziali. Zanetti non rinunciava a se stesso in nome di una visione più ampia, del cosiddetto quadro generale.

Dopo la goledada rimediata contro l’Atalanta, qualcosa è cambiato. Sia a San Siro che ieri con la Fiorentina, il tecnico ha optato per un atteggiamento più accorto e misurato. Nessuna barricata, però il Verona ha pensato soprattutto a non prestare il fianco e ad aspettare il momento buono. Lo ha ammesso lo stesso Zanetti alla fine, memore di trascorsi turbolenti: “Noi dovevamo chiudere il primo tempo senza subire gol, è stato fondamentale quello”. A Milano un calo (mentale e fisico) nella ripresa e la tecnica (per quanto indolente e pigra) del Milan ci hanno condannato, con la Viola il copione è stato simile, ma a ruoli invertiti: Verona in crescendo rossiniano, Fiorentina a un certo punto in apnea. Morale? Il Verona finalmente gioca da umile convitata, da squadra che si deve salvare, con praticità, senza presunzione e inutili orpelli. Poi, certo, ci vuole anche la fortuna, ma anche i gol in zona cesarini non sono mai del tutto casuali: se tu tieni la partita in piedi, poi la zampata può sempre arrivare.

Attenzione, ciò non significa che con questo atteggiamento più sparagnino, automaticamente andrà sempre bene. Squadre compassate, senza ritmo e in crisetta come Milan e Fiorentina possono aver aiutato, potrebbe essere diverso con squadre più verticali e dinamiche. Ma quel che conta è aver concepito il cambio di mentalità, aver acquisito la consapevolezza che le salvezze le costruisci sulla fase difensiva, a costo anche di essere meno penetrante davanti (e comunque i rientri di Serdar e Tengstedt alzeranno la qualità offensiva).

La svolta vera è che l’allenatore ha rinunciato a un po’ di sé, al suo ideale calcistico, per lo scopo finale. In ritardo, certo, ma i tecnici emergenti, si sa, non brillano quasi mai per flessibilità, in passato è accaduto anche ai più grandi (l’Ancelotti di Parma). Ma saper cambiare è segno di intelligenza e Zanetti forse ha capito (imparato) qualcosa di più. Aiuterà anche la sua carriera.

11 commenti - 700 visite Commenta

Roberto

Valentini al momento miglior acquisto del mercato invernale, forse contano anche gli interpreti, oltre al direttore d’orchestra. E comunque se non canniamo altri scontri diretti da qui alla fine, ci salviamo tranquillamente. Forza Verona!

Rispondi
RobyVR

Ghe giornalisti come Barana e ghe “i altri”, dasighe la diresion sportiva de Telenovo prima che sia massa tardi.

Rispondi
Poro Can

Forse il cambio di atteggiamento, forse il giocare più coperti: cose che fai se hai un difensore carogna, scuola Boca Juniors, che suona la carica ai compagni di reparto e un centrocampista grosso e strano (Niasse) che certi momenti sembra di gomma ma anche o forse per quello arpiona palloni e pesa abbastanza per evitare che nessun centrocampista avversario che si inserisce se lo possa prendere in braccio (come facevano con Belahiane, molto bravo ma 40 kg di peso) e portarselo fino in porta.
Un certo Osvaldo Bagnoli diceva che il calcio é una roba semplice.
E sempre su questo Valentini: uno che é qui da dieci minuti e a fine partita, con la maglia gialla e blu, si batte il petto verso i tifosi… sì: il calcio moderno, i managers, gli agenti, le tabelle di allenamento ma certa gente va presa e comprata e basta.
E Bernede? Tra le molte cose che Sogliano vede bene, una di queste solo le “mezze alette” che in questo blog tanti detestano, ma che quest’anno sono più i punti che ci hanno fatto prendere di quelli che ci hanno fatto perdere.
Concludo: partita di grinta, di cuore e di attenzione. In conclusione: ieri nessun difetto rilevante. Per la seconda volta in poche settimane, quelli che odiano Zanetti come se li facesse cornuti mentre sono allo stadio, sono tutti evaporati.

Rispondi
Roberto

@poro can, d’accordissimo con te, alla fine zitto zitto Sean ha intivato gli acquisti anche quest’ anno, vorrei vederlo all’opera con un po’ di soldi a disposizione…

Rispondi
El zio

Io mi domando come mai nessuno dell’Hellas è mai andado in Argentina a veder il Valentini che, me sembra, a parametro zero è stato preso dalla Viola?
Adesso è arrivato sto Patrick di cui parlano bene (come centrale), con un buon piede per l’impostazione dell’azione.
Speremo perchè il Valentini è destinato a tornare da dove è venuto( a meno che a Firenze non i sia diventadi ebeti). Intanto godiamocelo e demoghe tempo de ambientarse alu e agli altri arrivati pervhè non mi sembrano male per i ns parametri.

Rispondi
 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

code