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LE AMBIZIONI DI ZANZI, LA STRATEGIA DI SOGLIANO, LE NECESSITÀ DI ZANETTI E LA QUESTIONE PORTIERE

C’è levità in quest’estate. Zanzi, va detto, è uomo con spiccato sense of humor. Sdrammatizza, ha la battuta pronta. Direte, quisquilie: sarà, ma abituati col predecessore, che si prendeva tremendamente sul serio, respirare aria più leggera è salutare.

Poi, chiaro, c’è la sostanza. Partiamo dunque dalla dichiarazione di Zanzi: “Vogliamo che la squadra abbia più successo possibile, vogliamo una squadra più forte possibile. Sono molto ottimista. Noi vogliamo vincere”. Ora, siamo tutti consapevoli che il Verona è club da medio-bassa fascia, però l’approccio del presidente italo-americano è incoraggiante e segna una novità, perché sancisce apertis verbis la voglia di un Hellas ambizioso, che faccia divertire e possa fare un campionato brillante.

Raccogliendo qualche rumors, troviamo la conferma della volontà di migliorare. Non ci sono stati rivoluzioni nel budget, però qualche euro in più verrà messo, e soprattutto c’è nitidezza di idee su come procedere. Sogliano – che rispetto alla gestione Setti ha ancora più libertà di azione (Zanzi ha confermato: “Noi non gli diremo mai chi comprare e chi cedere”) – vuole prendere tre titolari: un centrale difensivo, un mediano, un attaccante. Quattro, se dovesse essere ceduto Ghilardi (ma sotto i 13-14 milioni difficilmente si andrà, dato che il 40% della cessione va dato alla Fiorentina). Complessivamente invece saranno 7-8 gli innesti (certamente un terzo nuovo attaccante). Quello che conta però è andare su profili adatti al calcio di Zanetti: l’anno scorso, al netto dei suoi tanti errori, il tecnico non aveva a disposizione né difensori veloci né un vero mediano interditore in mezzo al campo. Se tu vuoi giocare alto, uomo contro uomo, devi invece avere giocatori di gamba, pronti a coprire le zone scoperte quando pardi palla, nella transizione tra fase offensiva e difensiva. L’allenatore nell’ultima stagione ha dovuto (tardi, troppo tardi) cambiare, quindi fare di necessità virtù, ma dato che gli si è rinnovata la fiducia ha il diritto di guidare una squadra più nelle sue corde. Non è questione di moduli (qualsiasi allenatore nel calcio di oggi deve saper mischiare le carte, anche a partita in corso), ma di caratteristiche e dna nel gioco.   

La società chiede ai tifosi di avere pazienza, il motivo è semplice: i veri colpi si fanno ad agosto, meglio aspettare per avere forza di prendere le prime scelte, che farsi travolgere dall’ansia del tutto e subito. Piaccia o non piaccia, nel calcio di oggi funziona così un po’ dappertutto.

Last but not least, la questione portiere. Montipò sembra che resti, ma a mio avviso servirebbe una riflessione in più da parte della società, perché il nostro nella passata stagione ha difettato parecchio in concentrazione. E ho delle perplessità anche sul piano tecnico: Montipò è scostante, alterna miracoli (i riflessi sono la sua dote migliore), a tanti errori dovuti soprattutto a al posizionamento sbagliato. Ho sempre pensato che il portiere bravo è quello poco appariscente, ma che sbaglia di rado. Non sarebbe male valutare un extrabudget per coprire un ruolo così determinante.  

2 commenti - 463 visite Commenta

Joe Jordan

Sono un po’ meno d’accordo sulla parte iniziale. Secondo me Zanzi è sempre molto “democristiano” nelle dichiarazioni. Non entra al 100% nel punto, ci gira attorno e dà risposte che non scontentano perchè è molto “polite” e caratterialmente odia lo scontro. Su Montipò sono d’accordissimo. Secondo me è un portiere, che a differenza di altri passati da Verona, non ha saputo veramente migliorarsi in questi ann.

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