Sento dire che siamo sfortunati. Di certo non ci gira dritta. Ma davvero vogliamo passare la vita (la stagione) a commiserarci? Certo, è un balsamo rassicurante, auto-assolutorio, che ci allontanata da inquietudini e conflitti interiori. Sentimenti fastidiosi, quelli, complessi da vivere, mica una passeggiata di salute. Epperò sentimenti che, se gestiti nel modo giusto, possono essere sani, costruttivi. Poi, per carità, possiamo continuare a buttarla sul fato, la cattiva sorte: ma siamo sicuri che sia la via maestra? Minimizzare aiuta? Mah.
Credo che sia più salutare la presa d’atto dei propri errori, che pure ci sono, perché dieci partite (12 con la Coppa Italia) senza vittorie, con sei gol fatti e 16 subiti, non possono essere imputabili (solo) alla sfortuna. Il punto è che il Verona è organizzato, ha buone trame e una discreta identità, ma manca clamorosamente nei dettagli. Che poi in serie A sono quelli che fanno la differenza e segnano le stagioni. Il dettaglio, per esempio, di non mettere degli uomini in marcatura fuori area nei corner (primo gol dell’Inter); il dettaglio, se vogliamo, di non fare pressing su Barella al 94° e dargli modo e tempo di crossare comodamente (la sfortuna è l’autogol di Frese, ma non è sfortuna la situazione che l’ha creata). Il dettaglio di approcci troppo morbidi alle partite, con la conseguenza di subire gol nei primi minuti (con Lazio, Juve, Como e Inter). Il dettaglio di schiacciarsi troppo indietro nei momenti caldi, andando così nel panico per prestare il fianco facilmente a gol in zona Cesarini (con Cagliari, Como e Inter) – segno questo di fragilità emotiva e scarsa personalità.
Il diavolo si annida nei dettagli. Meglio rendersene conto in fretta, altrimenti continueremo a buttare via punti e occasioni. E, certo, ci faranno e ci faremo i complimenti. E ci diranno e ci diremo che siamo belli da morire. Ma non c’è niente di più beffardo delle pacche sulla spalla che riceve un vinto. E’ un falò delle vanità che brucia in fretta il vano narcisismo.


Vero tutto vero ma sicuramente abbiamo una bella dose di sfiga!!
Beh, meno male che qualcuno la pensa come me…
Aggiungo due cose: mancano completamente i ricambi, dal settantesimo in poi l’ Hellas è un altra squadra.
2 vedo che Giovane e Orban iniziano ad avere un buon dialogo in campo e ciò mi da un pò di ottimismo
Grazie Francesco, articolo costruttivo, speriamo lo legga anche il nostro mister.
E’ da dopo il gol all’ultimo minuto che dico che Mosquera invece di andare a contrastare Barella che crossa indisturbato, passeggia sulla trequarti, come Haroui (vedere immagini)
Secondo me i dettagli, come li chiami sono ad oggi quelli che non vengono preparati o non sono capiti dai giocatori
Rimango moderatamente ottimista, dipende dal mister e non dalla sfortuna, se poi qualche volta ci gira un po’ meglio siamo tutti contenti
in ogni caso sposo la teoria di Vighini, nessuna polemica e Volemoghe ben al Verona. Clima positivo da parte nostra ma chi deve lavorare al campo lo faccia ancora meglio e la fortuna girerà…
Eh, ho capito Francesco. Se fossimo perfetti saremmo da scudetto.
In quest’ultima partita non ho visto troppi errori, oltre ai due da te citati ( il primo lo fanno tutte le squadre di serie A indistintamente ). Ho visto, invece, una squadra cazzuta dietro e pericolosa davanti che con un pizzico di fortuna in più, sì fortuna, avrebbe visto entrare il pallone che ha sbattuto sul palo e sfilare sul fondo il pallone disgraziatamente colpito da Frese.
Per tutte le altre partite precedenti, invece, concordo con te: non è stata solo sfortuna.
Sono in completo accordo con i dettagli. Aggiungo una preparazione fisica non buona con calo negli ultimi 20 min, riserve pessime e sostituzioni spesso sbagliate, vedi finale con harroui Sarr e Mosquera
Sottoscrivo in pieno le tue considerazioni, spesso i dettagli, pur a fronte di un’ottima partita fanno la differenza. Non e’ comunque la prima volta che anch’io mi inc.zo perche’ sui calci d’angolo la difesa e’mal piazzata, come ieri. Orban o chi per lui doveva presidiare il semicerchio dell’area. Zelinski non avrebbe mai segnato se uno della squadra si fosse piazzato lì. Mi ricordo bene un 2-2 a Genova con il Genoa stavamo vincendo 2-1 ma alla fine Badelj proprio da quella posizione indisturbato pareggio’ la partita ( che avevamo dominato) perdendo cosi’ due punti. Anche il cross di Barella, senza tante pretese da quasi meta’ campo, che si tramuta in gol. Io sinceramente vedo tanto la mancanza di uno come Coppola che di testa non ne perdeva una ormai ( dopo tanti errori fatti in passato era finalmente maturato), tanto e’ vero che anche in attacco aveva fatto qualche gol pesante. I dettagli li deve saper curare il mister, altrimenti ogni partita rischiamo di subire dei gol evitabilissimi, poi siamo in Serie A alcuni giocatori sopra la media sono capaci ( come ieri i due dell’Inter) a sorprenderci se li si lascia calciare con troppa liberta’. Spero Zanetti intervenga in fretta. Comunque nulla e’ perduto, ma nelle prs tre partite serviranno almeno 2 vittorie se vogliamo risalire la classifica, altrimenti se continua questo trend negativo sara’ utile cambiare, nuovo allenatore, almeno da provarci, prima di trovarci in fondo troppo distaccati dalle altre per tentare una difficile rimonta.
Grande Francesco.
Con dispiacere devo dire che, purtroppo, hai inquadrato la situazione attuale (purtroppo non solo attuale visto che è dal 23 di febbraio, cioè più di nove mesi che non vinciamo in casa).
Non capisco come tuoi colleghi non dicano queste cose, ma quello che fa comodo a loro.
Volere bene al Verona vuole dire anche fare analisi obiettive, reali e non raccontare solo quello che fa comodo.
La realtà è che il mago di Valdagno ci sta accompagnando in serie b tra i complimenti generali. Incredibile come le amicizie offuschino la realtà delle cose, ma per fortuna la maggioranza dei tifosi non si fa’ abbindolare da certi personaggi.