La routine uccide, la precarietà guarisce. Applico questo (mio) principio al Verona di oggi. Ricordando ancora ciò che disse qualche anno fa Serse Cosmi (che non amo) raccontando le gesta del suo Perugia: “Lo plasmai nell’emergenza, spesso le grandi idee degli allenatori nascono dalla necessità”. Nell’emergenza Mandorlini ha trovato, forse (nel calcio, si sa, sempre meglio convivere col beneficio del dubbio), il bandolo della matassa. Le numerose assenze in mezzo al campo (Laner, Jorginho e Martinho in un solo colpo), unite all’intelligenza (tardiva? non importa) nel saper ascoltare (non la critica, ma la società), hanno convinto l’allenatore a cambiare l’assetto tattico. Il Verona di oggi si è presentato al cospetto del più modesto Ascoli con un 4-4-2, o 4-2-4 che dir si voglia, smaccatamente offensivo, al posto del solito 4-5-1. Mera questione di numeri? No, di coerenza. Coerenza rispetto al progetto di mercato di Sogliano, votato a una squadra più spregiudicata e disposta in un certo modo. Oggi il Verona schierava Gomez, Grossi e due punte come Cacia e Bojinov. Di conseguenza ne ha beneficiato il gioco di Gomez, aiutato dall’avere due riferimenti davanti e non il solo Cacia, di Halfredsson e dello stesso Bacinovic, la cui storia (e non la penna della critica) ricorda come non sia mai stato un “4” da centrocampo a tre. Bene anche il troppo trascurato Albertazzi, talento in erba. Coi rientri dei due intoccabili Jorginho e Martinho ci sarà da divertirsi.
Francesco Barana
Francesco Barana è nato a Verona il 19 ottobre 1980. Si è laureato in Scienze Politiche Relazioni Internazionali a Padova.
Ha iniziato come giornalista nel 2002 collaborando per tre anni alle pagine sportive de L’Arena e dal 2005 al 2008 a quelle del Corriere di Verona. Rientra in RCS nel 2018 fino al 2022: si è occupato di cronaca politica per il Corriere del Veneto e il Corriere del Trentino, ha collaborato con il Corriere dell’Alto Adige e lavorato nella redazione padovana “Cultura e Spettacoli” di tutti i dorsi locali del quotidiano.
Cura la comunicazione politica: dal 2013 al 2017 ha lavorato per il Parlamento europeo. Dal 2020 lavora in Regione Veneto. Collabora con Telenuovo dal 2012. Dal 2023 scrive anche per il T Quotidiano del Trentino-Alto Adige

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