Se il presente e il futuro piangono, allora consoliamoci con il passato. Suggerisco a Setti di ripristinare un vecchio format della tv e farlo suo. ‘Pronto Raffaella?’ potrebbe diventare ‘Pronto Setti?’ e al posto dei fagioli nel barattolo potremmo mettere le inesattezze, gli omissis e le mezze verità che ogni volta l’amministratore unico del Verona ci racconta. Prova poi tu a indovinare quante sono. Provaci.
In effetti Setti, una volta finito l’inchiostro per le lettere, si è dato al video. I risultati sono ancora un po’ altalenanti – 54minuti54 sul web (altroché tempi di recupero, qui si è andati ai supplementari) sono leggeri come un convegno di numismatica – eppure sorprendenti. Cioè sorprende che ci sia qualcuno che è riuscito ad arrivare fino in fondo. Pare che quei pochi eroi si stiano riprendendo solo ora. Solidarietà.
Ma non sottilizziamo. E’ solo questione di prenderci gusto e poi si impara: i video di Setti potrebbero diventare una rubrica settimanale, tipo il famigerato “Matteo risponde” di renziana memoria, o i mitologici appelli agli italiani di Berlusconi con la calza sulla telecamera e i libri dietro (ma erano veri?).
‘Pronto Setti?’ sono sicuro diventerà virale, sbancherà gli auditel di tutto il mondo, pronto per la BBC, o – perché no? – per sostituire il David Letterman. L’usato sicuro non tradisce mai. E passi per il profluvio di demagogia, riuscita pure male. Funziona così: l’amministratore unico seleziona le due-tre domande che preferisce, non troppo impegnative, cita il nome di due-tre tifosi e ne invita uno in sede per farsi il selfie, così dar da intendere che lui, dopo anni di alzate di spalle, silenzi, colori sballati e gaffe memorabili, improvvisamente ci tiene al popolo del Verona e al senso di appartenenza. Come se quel popolo avesse l’anello al naso.
Restano sempre da indovinare i fagioli nel barattolo, pardon, le inesattezze, gli omissis e le mezze verità dette. E’ più facile salvarsi.
P.s. Potremmo addirittura salvarci. Dalla 31° alla 37° il calendario è abbordabile, con molte squadre già senza obiettivi. Ma ci stiamo affidando a un miracolo (la salvezza del Crotone dell’anno scorso non è altro che una preghiera ai santi, non è calcio) e all’altrui indolenza. Pecchia a Telenuovo ha detto testualmente: “Il calcio non ha una logica”. Allora affidiamoci ai maghi o alle fattucchiere, che serve Coverciano? Dunque se ci dovessimo salvare non ci sarà logica. Perfetto allora: salviamoci, ma poi questi signori se ne vadano a casa.
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