C’è un’ (inconsapevole) ammissione nelle parole di Grosso a Livorno: “Troppi falli del Livorno, buon punto”. Dichiarazione che scoperchia formalmente il vaso di Pandora, sinora blindato (male) dalla retorica dei corazzieri di corte. Ed è quello che scriviamo da tempo: il Verona soffre contro le squadre rognose, dinamiche, atletiche, che ti soffocano e ti chiudono i varchi. Vedi Padova e ieri Livorno. Che se poi hanno pure un po’ di qualità (Lecce, Brescia) ti surclassano. Il contrario di quello che è stato a Crotone. L’opposto del Pescara. Squadre a maglie larghe, fighette come noi. Non a caso Bepi Pillon del Pescara in sala stampa lo aveva pure confermato: “Abbiamo permesso al Verona di colpirci in contropiede”. L’unica cosa che, avendo noi Matos e Zaccagni, due abili contropiedisti, con il Verona non si dovrebbe mai fare.
L’Hellas ha dei limiti, di costruzione della rosa e di conduzione tecnica. Cose risapute dall’estate scorsa per chi è abituato a frequentare questo spazio. Ribadisco: oggi siamo da play off, né più né meno. E questo, torno a sottolineare, è lo vero scandalo tecnico e societario, visti gli introiti milionari di cui gode il club. Solo questo basterebbe a sollevare una ribellione (democratica e pacifica) popolare, che in effetti c’è stata prima con lo sciopero del tifo con il Palermo e poi con la contestazione a Setti durante la cena di Natale dei giorni scorsi.
Già, la cena di Natale, prima o poi qualcuno mi spiegherà perché gli ex gialloblu – ammirevoli per la loro storica attività di solidarietà e di appartenenza ai colori, persone che il Verona lo amano sul serio – continuino ad appoggiare l’attuale gestione societaria. Lo scrivo con rispetto e con amicizia (e con uno di loro ne ho parlato in privato). O perché anche l’amministrazione comunale non cominci a mostrarsi, pur nel dovuto rispetto del protocollo istituzionale, un filino più fredda. Mah…
Ma quello che temo è gennaio, ergo il mercato. Sarà di rafforzamento (dati i ricavi e come dovrebbe essere per centrare i primi due posti) o di ulteriore indebolimento (Zaccagni resta?)? Lo “storico” di Setti (Jorginho, Bessa, Zuculini i casi più eclatanti di cessioni a gennaio) non mi tranquillizza. E, scusate, io ho buona memoria.
P.s. Buon Natale a tutti voi, a chi ama e a chi è solo. Sorridete e brindate. Alla salute!
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