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DOVE STA ANDANDO QUESTO VERONA?

Nessuno ne parla, ma tutti lo pensano. La bocciatura di Cirigliano, inutile girarci intorno, fa rumore. Giusta? Sbagliata? A ognuno la sua opinione, non è questo il punto e nemmeno il tema del topic. Mandorlini avrà avuto i suoi buoni motivi, anche se per scegliere l’imbarazzante Donati non me ne viene in mente uno. Ma tant’è. Piuttosto l’esclusione dell’argentino non può passare inosservata perché l’ex River Plate nei piani della società è (tecnicamente) l’erede designato di Jorginho ed (economicamente) un patrimonio da far fruttare (è già fissato il riscatto del cartellino).

Ricordo cosa ha raccontato Pierino Fanna in un recente incontro pubblico: “Quando andai alla Juve avevo Causio davanti e trovavo comprensibile non essere titolare nel mio ruolo naturale, ma quando il Barone se ne andò il Trap fece altre scelte e questo non mi piacque”. Ora chissà Cirigliano come deve averla presa (chi ha giocato a pallone sa quanto i risvolti psicologici possano influire in una carriera), ma a parte questo vorrei capire in che direzione vuole andare il Verona a cinque giorni dalla fine del mercato e a una settimana dalla trasferta di Reggio col Sassuolo, dove è legittimo pensare di tornare a fare punti.

Vivacchiare di rendita e lanciare i giovani talenti in modo da strutturarsi nel medio-lungo periodo? Be’ se questo è l’obiettivo del club (peraltro in linea con diverse altre società di pari fascia), non mi sembra che al momento sia anche quello del mister, che da par suo pensa più al risultato immediato e si affida ai vecchi. Rinforzarsi per lottare sino alla fine per l’Europa? Lo sapremo fra pochi giorni. E Sogliano quando ci schiarirà le nubi sul suo futuro? Il domani del Verona sta tutto qui. E anche quello di Mandorlini.

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