Paracadutati di tutta Italia unitevi. Il riferimento oggi corre soprattutto alle elezioni politiche e a una legge elettorale che permette, con buona pace della territorialità, di calare dall’alto i candidati in collegi che nulla c’entrano con la città di origine o di residenza.
Parlando di cose più serie, quindi di calcio (“la cosa più seria tra le meno serie” Sacchi dixit), uno degli antesignani del paracadute non può invece che essere considerato Maurizio Setti, che ha già usufruito del notevole “premio a perdere” nel 2016 e nel 2018. E, facendo gli scongiuri, mica pensiamo che gli servirà anche nel 2023. Lo ripetiamo, per quanto il presidente del Verona abbia colpevolmente smantellato la squadra, in questa mesta e modesta serie A tre più scarse di noi sulla carta ci sono.
Epperò, va detto, Setti ha scelto ancora una volta di giocare con il fuoco, come fece nella disgraziata stagione di Pecchia. Poi sappiamo quanto fu difficile (e fortunoso!) risalire con Aglietti, ché se fosse stato per Grosso… Il paracadute infatti ti aiuta una stagione, ma se non risali subito poi entri in un ginepraio che sai dove cominci ma non sai dove finisci.
Imputo a Setti non tanto di aver venduto (ci sta). E non voglio nemmeno tornare a soffermarmi sul “a quanto” lo ha fatto (evidentemente sotto-prezzo, ma qui entreremmo in un discorso più ampio sulla debolezza negoziale del Verona al calciomercato). L’errore davvero imperdonabile, perché nulla c’entra con il vil denaro, è la gestione, il come tutto ciò è avvenuto. Insomma, i modi e i tempi, perché quei modi e quei tempi hanno cambiato le carte in tavola last minute all’allenatore e hanno dato un messaggio pericoloso ai big poi rimasti: illudendoli che il Verona fosse una stazione di passaggio, li si è resi scontenti. Ciò ha creato per forza di cose qualche squilibrio nello spogliatoio. E le imbarazzanti dichiarazioni estive del nuovo direttore sportivo non hanno certamente contributo a rasserenare il clima.
E qui veniamo all’allenatore. Non è difendibile in eterno, sia chiaro (e sulle sue incertezze ci torneremo), ma prima di metterlo in discussione deve essere proprio la società a impegnarsi per riportare tranquillità in seno alla squadra. O è stato deciso che, male che vada, è Cioffi la vittima sacrificale?
Ero molto contento quando Cioffi venne annunciato come nostro nuovo allenatore, l’avevo seguito a Udine e là aveva proposto un bel calcio. Sicuramente le colpe della società ci sono e sono serie, ma Cioffi, che sarà pure l’ultimo responsabile, è pur sempre uno di essi, non sta proponendo quasi nulla del calcio visto a Udine. Sono disposto a dargli tempo ovviamente e va anche considerato il calendario difficile, ma a preoccuparmi sono, più delle sconfitte con napoli, Lazio e Atalanta, le prestazioni non così esaltanti contro Empoli e Samp (elogiate da molti ma in realtà appena sufficienti e sicuramente non per 90′). Io comunque non voglio affrettare giudizi e spero che possiamo riprenderci presto
Campionato 2021-22 a Empoli e in casa contro la Samp cosa s’era fatto? Il bilancio fino ad oggi vede 2 partite perse contro le prime in classifica , una rubata a Roma per il rigore netto negato sull’1-0, l’unica giocata con poca determinazione quella di Firenze …. Un quadro tutt’altro che disastroso come si continua a dipingerlo ….
Secondo me l’errore più grande in assoluto e primordiale è stato non aver posto in assoluto, come dogma principale, la necessità di dover continuare con il 343. Da lì si doveva scegliere un allenatore adatto a questo modulo, perché a volte modificare il DNA porta a brutte patologie. Poi una volta scelto l’allenatore si dovevano sostituire i pezzi da novanta in partenza con giocatori che ricoprissero gli stessi ruoli, un pò come si fece lo scorso anno. Invece appena arrivato Cioffi hanno comprato 3 armadi come punte centrali, segno di una rivoluzione copernicana del modulo; e in questo, Caprari o non Caprari, c’è stato l’assoluto bene placet dell’allenatore, che per questo reputo responsabile della confusione tattica odierna alla stessa stregua della società.
Ma poi siamo davvero così sicuri che ce ne siano tre più scarse di noi e che invece non siamo noi la terzultima?! Allo stato attuale non vedo enormi differenze tra noi Cremonese e Samp. Monza si salverà così come penso che la Salernitana farà un bel campionato. Occhio al Lecce che se ingrana può far bene e ha Corvino che come ds è un fuoriclasse.
Se te smonti un sugatolo, te vendi qualche toco tondo e te ghe ne crompi qualchedun quadrato e dopo te lo fe rimontar dal primo che passa dal corridoio l’è probabile che el le rimonta come ghe par a lú e sbajá. Se però sto Gaetano che passa e va te lo paghi e se el se tien i schei l’è colpevole tanto quanto el paron, par éssar innocente el ga da dimettarse, viceversa el condivide l’operato del paron.
Arrivati a questo punto, bisognerebbe sapere cosa sia stato promesso a Cioffi per convincerlo ad allenare l’Hellas, e cosa gli sia stato chiesto in cambio come obbiettivo minimo. Dopo i buoni risultati raccolti ad Udine, non credo avrebbe accettato una panchina sapendo di giocarsi la salvezza fino alla fine del campionato. Poi magari mi sbaglio, ma ho l’impressione che il buon Gabriele non abbia instinti suicidi. Detto questo, andrebbe ricordato a molti commentatori, che già Juric, ammise candidamente d’esser stato ingaggiato con l’obbiettivo d’una retrocessione onorevole, fu poi la sua bravura, e le capacità del DS a forgiare una delle migliori squadre viste a Verona…Non so se la retrocessione sia già stata programmata, né se Cioffi sia la vittima designata, ma son certo che con il carpigiano il tanto decantato consolidamento non lo vedremo mai, i fatti dicono l’esatto opposto.
A Juric era stato chiesto, che se dovesse essere retrocessione che sia dignitosa, e non che sia retrocessione dignitosa. Le cose cambiano … se non si è in malafede.
E non ditemi che sono settiano, è solo onestà intellettuale.
Tra pòco ultimi in classifica, ma metà squadra in nazionale.
Sèmo il quinto mistero de fatima.
Quindi MOLTO UTILI queste due settimane per provare schemi, gioco eccetera.
Tutti buffoni. Tutti.
Discrepo. Nel 19/20 cominciammo il campionato con pochi acquisti, Rrahmani, Bocchetti, Miguel Veloso, Lazović, Günter, Verre e Badu, a cui poi si aggiunsero Amrabat per sostituire Badu infortunato e Borini nel mercato invernale. Tutte scommesse a basso costo e giocatori da riciclare, nessun “colpo” di mercato. Il confine tra un 17 o un 18 posto, fondamentale ai fini statistici,restava pertanto labile, giusto una partita pareggiata in più o in meno. La serie B era pertanto ampliamente preventivata, non c’è “SE” che tenga. Fu una scommessa, vinta. Io non ce l’ho con Setti perché non spende, ne mi interessa più di tanto se si arricchisce o meno col Verona, trovo però imperdonabile aver dovuto sopportare da tifoso tutti i proclami fatti in questi anni per poi ritrovarmi a vedere la mia squadra giocarsi l’ennesimo campionato infarcito di scommesse a basso costo incluso l’allenatore. Dove vedi tu la malafede?!? Ah, un ultima cosa, ma qualcuno che disegni le maglie un po’ meglio e con colori decenti in giro proprio non si trova?!?