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VERONA CHE SCHIFO: LA DIFESA DI REMONDINA

 

Una schifezza. Giusto per essere chiari e senza tanti giri di parole. Prima volta che vedo l’Hellas dal vivo e francamente se me ne restavo a casa era meglio.

Così tanto schifo, che francamente non può essere vero. Non entro nel merito del modulo tattico. Quando giochi così, qualsiasi numero applichi esce sempre una ciofeca.

Partiamo allora dalla condizione fisica. A fine gara blocco il nostro Remondina e chiedo: mister, perchè non corrono? Risposta: è una squadra “grossa” dal punto di vista fisico, molto grossa e molto massiccia. I “carichi” di lavoro importanti, hanno creato l’attuale situazione. Per come la vede il mister, il modulo è efficace se c’è rapidità sulle fasce, se ci sono sovrapposizioni e tagli, se ci si muove senza palla. Insomma la base minima indispensabile sia che uno giochi col 4-2-3-1, col 4-4-2 o col 4-3-3.

Altra domanda a Remodina: era previsto questo ritardo di condizione? Risposta del mister: in parte sì e in parte no. Mi spiego meglio, mi dice Remondina. Girardi, Anaclerio, Corrent, Bergamelli, Conti, Moracci, in parte Campagna, in parte lo stesso Parolo, sono giocatori che non hanno il “cambio di passo”. Sono “compassati” e in più vanno in forma dopo. Ergo: ora il Verona ha necessità di avere giocatori che aggrediscono di più, che prendono campo e ribaltano il fronte con rapidità. Ad esempio, mi dice ancora il mister, quando è entrato Da Dalt è stata un’altra musica. Solo che in questo momento gli uomini che hanno quelle caratteristiche sono tutti fermi ai box. Puccio ha preso una botta al piede a Trento, Gomez si è allenato in pratica solo per i primi tre giorni di ritiro, Dianda è infortunato. In più c’è la necessità di far giocare quelli “grossi” proprio per arrivare in forma in campionato.

Chiedo poi di Tiboni: mister, spiegami questa posizione, perchè a me sfugge la tua scelta… Dunque, mi spiega Remondina, innanzitutto parto dalla considerazione che Tiboni è un buon giocatore. Uno di quelli che vorrei sempre far giocare. Ha centimetri, peso e tecnica. Il fatto di partire largo non pregiudica le sue caratteristiche. In pratica Tiboni deve “tagliare” in mezzo e andare a fare la seconda punta dietro a Girardi, il quale, invece, molto bravo nelle “spizzate” e nel dai e vai, resta un po’ più avanti. Anche qui, spiega Remondina, il problema non è Tiboni, ma lo spazio lasciato libero da Tiboni. E’ lì che bisogna “entrare”, “aggredire”, altrimenti resta il buco e il movimento non serve a nulla.

Alla fine il capitolo difesa: qui il mio giudizio è stato netto. Vista così è una difesa da retrocessione. Il gol preso con la Sambonifacese denuncia pesantissimi limiti tecnici ancor prima di quelli tattici. E i limiti tecnici sono sempre i più difficili da rimediare. Su questo argomento anche Remondina è stato molto chiaro: la difesa è giovane e, così com’è, è una difesa che ha bisogno di tantissimo tempo per crescere. Tempo che evidentemente non c’è (ecco qui la differenza tra essere a Sassuolo, a Cittadella e a Verona…). Quindi, conclude Remondina, ho parlato con la società. Faremo quello che c’è da fare per sistemare il reparto.