La telenovela è finita. Il Verona è di Giovanni Martinelli.
E’ dura per me descrivervi in che stato d’animo vi sto comunicando questa notizia. Non riesco a essere distaccato, come magari bisognerebbe essere.
Ho visto nascere, progredire, naufragare e poi rinascere questa trattativa. Ho vissuto mille momenti, mille retroscena che, magari, un giorno, vi racconterò.
Oggi non è questo l’importante. Oggi la cosa importante è avere salvato il Verona ed è avere trovato un imprenditore veronese che lo abbia fatto.
Mi sarebbe piaciuto che tutta la città avesse accompagnato con più spinta e più ardore il suo tentativo. Invece ad un certo punto è sembrato quasi che Martinelli desse fastidio e che si volesse ostacolarlo. Ho archiviato come "invidie" provinciali certi stupidi commenti. Mi sono chiesto se ci fosse un disegno e dove si volesse arrivare. Purtroppo stupidi quaquaraqua hanno continuato a insinuare dubbi e false notizie di cui un giorno, almeno davanti alla pubblica opinione dovranno rendere conto.
Già gli ostacoli… Ce ne sono stati sino all’ultimo, proprio all’ultimo secondo. Oggi per un paio d’ore abbiamo vissuto un dramma. C’è stato un tentativo di far naufragare la trattativa, un "disturbo" vergognoso che pareva uscire da un copione di un film. Per fortuna, niente e nessuno hanno fermato Giovanni Martinelli.
Credo che tutta la città debba dire grazie al giudice Gattiboni, al commercialista di Martinelli,Luigi Belluzzo, all’avvocato di Arvedi Luca Giacopuzzi, all’onorevole Fogliardi e all’avvocato Emanuele Rimini che ha dimostrato alla fine della trattativa di essere quello straordinario professionista che sapevamo essere.
Non si può scordare adesso Piero Arvedi. Esce da sconfitto, purtroppo, perchè i risultati non l’hanno premiato. Arvedi si è fidato di gente della peggiore risma e questa è la sua colpa. Ma non possiamo dimenticare quello che Arvedi ci ha rimesso in questa avventura e il fatto che per seguire il suo Hellas, oggi sia su un lettino d’ospedale a lottare tra la vita e morte. Con Arvedi ho avuto mille scontri ma alla fine gli ho veramente voluto bene come si vuole ad un nonno testardo che fa più marachelle di una bambino. Lo aspettiamo allo stadio perchè, comunque, il Verona resta sempre anche un po’ suo.
Infine voglio salutare il ritorno di Massimo Ficcadenti. Cannella mi fece una telefonata dopo aver portato il Verona in serie C, accusandomi di essere "amico" dell’allenatore da lui esonerato, quasi che questo fosse una colpa.
Beh, lo dico forte e chiaro perchè tutti possano sentirlo. Sono ONORATO di essere amico di Massimo Ficcadenti, l’unico in mezzo a mille mercenari, che ho visto amare il Verona in modo viscerale. E altrettanto sono fiero di NON essere MAI stato amico di uno come Peppe Cannella. Questo non toglie che nei miei giudizi futuri vincerà sempre l’onestà intellettuale e morale che tento sempre di alzare come mia personale bandiera.
Ma soprattutto continuerò a lottare per il bene dell’Hellas Verona come ho fatto strenuamente negli ultimi vent’anni.
E adesso, perdonatemi ma devo tirare uno dei miei urli che presto tornerò a fare anche allo stadio
ANDIAMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
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