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ALLA RISCOPERTA DELL’HELLAS VERONA

 Quattro anni di C? No dai non è possibile… I laziali non ci credevano. Non potevano crederci. Non era possibile che quella tifoseria si fosse persa in un deserto. L’Olimpico è la casa del Coni. E il Coni l’organismo che dirige lo sport italiano, calcio compreso. Il Verona ci è tornato da protagonista, in campo e fuori.

Dopo la serata di Coppa Italia, ecco cosa ci resta. L’Italia ha riscoperto il Verona. Ha riscoperto una tifoseria passionale e una squadra che gioca bene e che diverte. Lo spettacolo che abbiamo visto sugli spalti è stato senza confini. Il rischio di cadere nella facile retorica è sempre dietro l’angolo. Ma è anche difficile far capire che cosa si è vissuto ieri sera all’Olimpico.

Una festa del tifo (c’era già stato un bello spettacolo a Parma…), cori, bandiere, entusiasmo, passione. Ho passato la sera a riprendere questi ragazzi con il mio Iphone. Ho guardato più loro che la partita. Era la festa di Verona, Verona che tornava in un grande stadio, felice del proprio status, ancora più orgogliosa con quegli anni di C sulle spalle.

Ci hanno applaudito. E questo è bellissimo. Complimenti, ci hanno detto. Ci rivediamo in serie A, ha quasi urlato un magazziniere della Lazio a uno del Verona. Spettacolo in campo e fuori. Già perchè se l’orgoglio del tifoso ha ancora un senso è anche grazie a Mandorlini e questi fantastici ragazzi. Ieri sera l’impresa è stata solo sfiorata. Ma ancora una volta, pur perdendo, il Verona ha messo in campo qualità d’acciaio. 

La gara, si badi bene, era durissima. A Roma c’era un clima da ultima spiaggia. E in molti parlavano addirittura di una possibile panchina a rischio per Edy Reja. Eppure il Verona ha giocato alla pari, forse solo nei primi venti minuti con un minimo di timore reverenziale.

Poi è uscita straripante la personalità del Verona, paradossalmente quando Rocchi ha segnato il rocambolesco 2-0. Lì il Verona ha capito che c’era poco da perdere e ha dato tutto. Mandorlini, toccato ormai da segni divini, ha estratto ancora una volta dalla panchina le armi vincenti. Hanno segnato due romani come Berrettoni e D’Alessandro. Uno laziale, l’altro romanista. E mentre a Rai 2 si lustravano gli occhi per le bandiere gialloblù, l’Hellas rendeva piacevole anche la fredda serata romana.

Hernanes ci ha puniti. Con un pizzico di fortuna in più si poteva andare ai supplementari e poi chissà dove. Ma questa gara ci restituisce un Verona forte e ancora più conscio dei propri mezzi. Pronto a dare battaglia in campionato. Dove, sarà durissima, già da lunedì a Pescara. Ma siamo pronti. Orgogliosi, come non mai, di essere tifosi del Verona Hellas.

 

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