Cantare “Veronese pezzo di merda” non è discriminazione territoriale. Ma cantare “Terrone ti amo” sì. L’ha deciso il Minculpop che gestisce il cristallino mondo del calcio italiano. Ma sì certo: gli stessi dei passaporti falsi, del calcioscommesse, delle partite vendute, di Moggi e degli arbitri chiusi nei camerini. Gli stessi che come delle verginelle assestano alle casse del Verona quarantamila euro di multa. Quarantamila.
Probabilmente gli stessi che giudicano un “uh” fatto allo Juventus Stadium appena visitato da Roi Michel che si è professato juventino a vita, non razzista, mentre uno fatto al Bentegodi o all’Olimpico di Torino dai tifosi del Verona, sì. Eppure non ho mai visto un giornalista che chiedesse ad Andrea Agnelli conto di quegli uh come ad ogni intervista fanno con Martinelli. Neanche a Moratti ieri sera dopo gli ululati razzisti di San Siro a Mandanda nessuno si è sognato di porre la domanda.
Grazie a orecchie bioniche, a Torino sono stati sentiti ululati razzisti in due specifiche occasioni. Al 1′ e al 30′ del secondo tempo. Vorrei specificare che Maietta ha segnato un gol pazzesco al 75′, cioè al 30′ del secondo tempo: ergo, dubito che in mezzo a quel delirio qualcuno possa aver bueggiato gli avversari. Vabbè. Ammettiamo che quella veronese sia veramente una tifoseria razzista. A questo punto i cori avrebbero dovuto colpire i giocatori di colore dal primo all’ultimo minuto e non solo due volte, se partiamo dal presupposto che quella del Verona sia una dependance del Ku Klux Klan. Non mi pare sia stato così. Si può dire che non è il numero di cori che fa la differenza nella multa. Ed allora cosa la fa? La simpatia del giudice o dei commissari? E’ politica? Che differenza c’è tra l’Olimpico di Roma e l’Olimpico di Torino? Perchè quarantamila al Verona, zero ad altri, ventimila alla Lazio? Anche perché il non senso della faccenda è che i cori più gravi, idioti e insensati nemmeno sono stati uditi e citati (e questa se vogliamo è un aggravante per i giudici e i commissari…).
Detto questo: a mio avviso il Verona farebbe bene a presentare subito un ricorso, come ha fatto anche recentemente il Padova per diecimila euro di multa.
Parallelamente deve partire un messaggio chiaro e forte: ormai siamo in mezzo alla bufera, qualsiasi cosa facciamo, diciamo, respiriamo può danneggiare pesantemente (e sottolineo pesantemente) la fantastica corsa dell’Hellas Verona verso la serie A. Non possiamo offrire il fianco a nessuna strumentalizzazione. Non è il momento dei se e dei ma, anche se come ho spiegato, sarebbe giusto qualche volta far sentire le proprie ragioni. Teniamone conto da qui in avanti. Martellarsi da soli i coglioni è un esercizio molto stupido.
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