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IL CAMPIONATO AUSTRIACO

“Fatemi per favore giocare nel campionato austriaco…”. Mi sto domandando perchè si arrivi a pronunciare una frase così. Una provocazione evidente che però racchiude un disagio sempre crescente, un senso di nausea e impotenza senza confini, infine una ribellione a tanti troppi soprusi. Una semplice partita di calcio porta lontano. Porta a considerazioni politiche-sociologiche probabilmente più grandi di noi, ma che ci lanciano un segnale chiaro: Houston abbiamo un problema.
Il problema che nascondiamo come polvere sotto il tappeto non è tanto la questione meridionale, il Ti amo terrone di Mandorlini o le trite e ritrite accuse di razzismo che il Sud fa al Nord. Questo nodo inestricabile che provoca tutto questo conflitto si chiama “legalità”. È quella che tiene un paese unito, è quella che oggi alza un muro tra Nocera e Verona, tra noi e loro, se ci può essere in un discorso del genere un “noi” ed un “loro”. Perchè la legge dovrebbe essere “uguale” per “tutti”.
All’andata, tanto per fare un esempio, ci furono arrestati in entrambe le tifoserie. I giudici che lavorano a Verona ritennero quei soggetti pericolosi e lì lasciarono in galera qualche mesetto. A Nocera, invece, il giudice mandò tutti a casa il giorno dopo, pur essendo simili i reati di cui erano accusati. Giusto? Sbagliato? Perchè questa applicazione così disomogenea della stessa Legge?
È questa costante disparità nell’applicazione delle regole che innesca il conflitto. Se fossero stati i veronesi a rubare uno striscione sono certo al cento per cento che non sarebbe ricomparso in Curva. C’è poco da fare: quello è uno sberleffo bello e buono non tanto ai veronesi ma alle forze dell’ordine che lo hanno cercato per giorni, e quindi allo Stato italiano.
Quell’affermazione di poter agire, appunto, in un’illegalità perenne che poi sfocia nell’accusa generica: “voi siete terroni” e la risposta classica: “razzisti”.
Qualcuno dal Sud mi ha rimproverato di non aver raccontato la verità nell’ormai famoso dossier che abbiamo pubblicato su Tggialloblu.it.. Nessuno si è sognato di dirmi, solo per capire, se è normale che un tecnico abbia due poliziotti che lo scortano in panchina. Se è normale che parta una sassaiola da dentro lo stadio sui tifosi ospiti, se è giusto che un giocatore provochi gli avversari dopo un gol. Dove sono le falsità? Cosa c’è di non vero in quelle immagini?
C’è stata invece quasi una sorpresa che un media del nord applicasse per primo quella che nel ’68, chiamavano anche “contro informazione” quasi che quel settore fosse un monopolio esclusivo. In effetti quando la Rai, cioè la tivù pubblica, arriva a censurare nel servizio sulla partita l’episodio del calcio di rigore non concesso a Gomez, delle domande bisogna pur farsele anche su chi ha il potere dentro i mezzi d’informazione nazionali…
C’è un’ultima domanda che mi tortura: sono equi i trentamila euro di multa alla Nocerina, cioè gli stessi dati al Verona per due razzi lanciati da un solo spettatore (uno su 17500…) in un derby? È lo stesso concetto di legalità che viene applicato? È questa la mano fermissima promessa da Abodi al presidente Martinelli a cui la Lega ha chiesto un impegno in prima persona con la propria tifoseria?Bah, secondo me è proprio il contrario. Qui si allontana ancora di più il Sud dal Nord, dove sempre meno gente è disposta a farsi fare la morale da gente così…

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