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VAMOS A GANAR

Arrivati a questo punto sarebbe stupido non crederci. Ne mancano otto alla fine, il Verona ha il calendario migliore sulla carta. Un anno fa, di questi tempi, iniziava la nostra scalata fuori dall’inferno. Nessuno ci credeva allora. O almeno ci credevano in pochissimi. Il 17 aprile il Verona andava a Sorrento. E lì perse 2-0. Se fossimo andati ai play-off, ci chiedevamo, come avremmo potuto vincere lì? Un solo uomo, alla fine di quella partita, disse che lui voleva tornare là a giocarsi la promozione: Andrea Mandorlini. Andò così.

Il Verona eliminò il Sorrento e poi la Salernitana e approdò alla serie B. Il campionato iniziò e noi eravamo solo felici di essere di nuovo in serie B. Ancora una volta, un uomo ci scosse: “Con il Padova volevo giocarmi il primato”. Era ancora lui, mister Mandorlini che ci ricordava che si può e si deve giocare sempre per vincere anche se noi eravamo già contenti per non andare più a Lumezzane.

Poi venne la Coppa Italia: e anche lì Mandorlini ci disse che le imprese sono possibili. Eliminammo il Vicenza, il Sassuolo e in una magnificata serata in cui si celebravano le Brigate gialloblù, anche il Parma. Fummo estromessi dalla Lazio che era seconda in classifica in serie A e che mise in campo tutti i suoi big per avere la meglio, ma solo dopo una gara leggendaria e una serata da favola all’Olimpico.

Arrivarono anche le otto vittorie e di fila e una classifica che si faceva sempre più incredibile. A ridosso dei play-off… Dentro ai play-off… Secondi…Insomma un’escalation pazzesca e inimmaginabile. Adesso siamo a 63 punti e c’è, inevitabile la paura di perdere questo sogno. Ma il Verona, questo Verona non può avere paura. Ce lo hanno insegnato Mandorlini e i suoi ragazzi in questi mesi di dolce follia. Vamos a ganar. Il resto non conta.

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