Ne mancano quattro. E la domanda è sempre quella: Vigo, ghe la femo? A parte la mia maglietta (ghe la femo?) divenuta un tormentone, non lo so. Ma come l’anno scorso, so che il Verona di Mandorlini non mollerà tanto facilmente. Ed anche se il Palazzo (si sempre quello…) vuole in A il Pescara che “gioca il miglior calcio della B” e il Torino, oltre che la Sampdoria (ho appena visto un tweet di Gianluca Vialli in tal senso…), so per certo che nella battaglia ci sarà anche il vecchio Hellas. Mandorlini non mollerà l’osso.
E non si sbarazzeranno di noi tanto facilmente. Questa squadra è tignosa, si è forgiata nelle difficoltà, arriva da lontano e molto lontano vuole andare. E’ condotta da un capo che sa essere folle e concreto al tempo stesso e al suo vertice ha un uomo che di battaglie vinte con la vita ne ha ormai un elenco lungo così. Basterebbe questo per rispondere alla domanda.
Ma c’è dell’altro. Ce la potremo fare se ci sarà uguale trattamento. Se lo scandalo dei due rigori concessi ad una squadra che ha passato la maggior parte del tempo in area avversaria verrà sanata. Se non verranno più comminate scientifiche ammonizioni per scientifiche squalifiche (un cecchino l’arbitro di Reggio Calabria in questo senso…). Nessuno a Verona ha mai voluto regali. Non siamo di quella pasta. Le cose ci piace conquistarcele col lavoro, la fatica e il sudore della fronte. L’unica cosa che vogliamo è la giustizia. Allora si che “ghe la faremo”.
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