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TOC, TOC… C’E’ QUALCUNO IN QUEL PALAZZO?

Che ci sia stato, in questi anni, un deficit “politico” del Verona nelle stanze dei bottoni, appare evidente. Scompensi e sbilanciamenti si sono perpetrati per tutta la stagione (pensiamo solo alle multe, mai in linea con quelle delle altre società…) o il trattamento riservato nel calendario delle ultime giornate, o l’ultima scandalosa direzione di gara del signor Massa di Imperia (sono proprio curioso di vedere se sarà promosso in serie A, ma non dubito: in fondo la sua missione l’ha compiuta e molto bene…). Il Verona non è mai stato tutelato. A Nocera sono successe cose scandalose e le pene sono state minime, nonostante el assicurazioni di Abodi. Alla fine, come era nelle previsioni. è andata in serie A la Sampdoria che non è la squadra che se l’è meritato di più. Agevolata dallo scandaloso rigore assegnatole a Sassuolo, la squadra di Iachini altro non ha fatto che seguire il vento favorevole che il Palazzo le aveva concesso. C’è molto da lavorare in questo senso. I rapporti non si costruiscono in un giorno. Ma finalmente nel Verona pare arrivata un figura che andrà a coprire questo “buco”.

Si chiama Massimiliano Dibrogni, è un giovane dirigente che però ha già maturato un’ottima esperienza. E’ stato il braccio destro di Sogliano al Varese dove ha fatto veramente di tutto, dall’addetto stampa, al segretario. Prima però si è laureato con ottimi voti con una tesi sulle società sportive e ha lavorato in federazione. Ha fatto persino l’ispettore di campo. Conosce tutti e tutti lo stimano. E’ calabrese e questo gli permetterà di aprire un dialogo con quelle istituzioni che credono che Verona sia una sorta di base del Ku Klux Klan. Dibrogni ha lavorato anche al Palermo, sempre con Sogliano. Con lui, credo, non ci saranno più vergognose e umilianti situazioni come fu l’errato tesseramento di Natalino nella scorsa stagione.

Ci aspettiamo molto da lui. Finalmente anche il Verona avrà un uomo capace di andare a bussare alla porta del Palazzo per chiedere di entrare e dire come stanno realmente le cose. A Verona abbiamo una sola linea di condotta. Chiediamo rispetto e lo stesso trattamento riservato agli altri. Non ci piacciono i torti e i favoritismi. Vediamo se stavolta qualcuno gli aprirà…

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