Se qualche pennivendolo avesse letto quello che ha detto il presidente di Confindustria Squinzi, principale azionista del Sassuolo calcio riguardo lo scorso campionato, forse si sarebbe un po’ vergognato.
Squinzi non è quello che incontriamo ogni mattina al bar e che ci racconta le dietrologie del calcio. È uno dei più grandi imprenditori italiani che dopo anni vincenti (direi stra) nel ciclismo, si è buttato nel calcio. È diventato il presidente di Confindustria, non a caso. È uomo di sana concretezza padana, uno di buon senso. Sentire da uno come lui che il “calcio è pieno di boiate” e che al “Sassuolo hanno rubato almeno dieci punti” fino a fargli maturare la decisione di abbandonare fa riflettere e molto.
Squinzi ce l’ha (giustamente) a morte per quel rigore che ha trascinato la Sampdoria in A. Forse non ha visto quel rigore (non dato) che ha trascinato il Verona in B… Come quelli contro l’Empoli o contro l’Albinoleffe, per non parlare dello scandalo di Nocera. Se al Sassuolo mancano dieci punti, quanti ne mancano all’Hellas Verona, caro signor Abodi e care anime vergini?
Lascia un commento