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MANDORLINIANO! E SPIEGO IL PERCHE’…

Come tutti gli uomini di forte carattere Mandorlini unisce e divide. Ora a Verona è in atto una bella discussione, animata dalla colta e fine penna di Francesco Barana. Mandorliniani contro anti-Mandorliniani. Beh, visto che a me, come a Francesco, piace schierarmi e dire con chiarezza quello che penso, dico subito, se non l’aveste ancora capito (faccina che sorride…) che io sono un Mandorliniano. E ora vi spiego perchè.

Dirò, innanzitutto che non fu sempre così: all’inizio quando Mandorlini arrivò non mi piacque per niente. Non lo vedevo calato dentro il Verona, pensavo più ai suoi fallimenti che alle sue vittorie (Vicenza, Sassuolo, Padova). In più era stato presentato a Martinelli da Parentela, non il massimo come biglietto da visita. I risultati tardavano ad arrivare, non vedevo lo scatto ideale, quello che ci si aspettava. Qualcosa cambiò dopo la sua dichiarazione famosa “”Fanculo alla Champions io sono al Verona”. Li vidi per la prima volta quello scintillio negli occhi del mister che poi mi hanno fatto capire che qualcosa di profondo stava nascendo. Ma il capolavoro di Mandorlini resta la gestione dei playoff che ci tolsero dalla palude della C. Un capolavoro tecnico-tattico-psicologico e anche mediatico.

Forse qui ce ne siamo dimenticati. Ma la partita con la Salernitana si giocò anche fuori dal campo. Il mister in quel frangente prese sulle sue spalle Verona, il Verona e tutta la città. Fece notare che non poteva andare in B la Salernitana carica di debiti e virtualmente fallita. Avrebbe, forse dovuto dirlo il presidente, il direttore generale, il direttore sportivo: invece lo disse lui, giustamente, tanto che la notizia rimbalzò ovunque, e forse anche dentro al Palazzo. Quella dichiarazione ci fece sentire tutti un po’ più veronesi, tirò fuori il nostro orgoglio e quello della squadra. E fece sì che alla fine andammo in serie B con due rigori a favore e uno contro.

E’ importante ricordare questo, per capire il resto. Si spiega solo così quello che Mandorlini subì a Salerno. Picchiato negli spogliatoi, colpito da un fotografo, insultato, spintonato. Aveva detto la verità: l’aveva detta per noi e per tutta Verona. Giusto o sbagliato che fosse, lui si prese quella responsabilità e per quelle dichiarazioni ha pagato. Pagò oltre misura per il coro ironico durante la presentazione della squadra. Un coro sciocco, che poteva anche essere non fatto, ma che il mister fece, fedele alla sua linea di genuina passione. Un coro che venne strumentalizzato a fini politici, probabilmente perchè avvenne davanti al sindaco Tosi che infatti poi ammise proprio durante una mia trasmissione che “è probabile che il coro sia diventato un caso nazionale per la mia presenza”.

E’ vero che, purtroppo, nel calcio vince la falsità sulla verità. E’ vero che vengono penalizzate le persone non banali, che nelle interviste mettono qualche contenuto. Mandorlini offre spunti a ripetizione. Questo stesso dibattito non lo avremmo mai fatto se non si parlasse di Mandorlini. Il mister è un vulcano. Seguirlo non è sempre facile. Soprattutto dopo una gara persa. Come tutti i vincenti, Mandorlini vive malissimo la sconfitta. Diventa persino scontroso. Come ogni persona che dice in faccia quello che pensa, ha lunghe fasi di meditazione personale in cui si pente di quello che ha fatto o detto. Ma poi arriva sempre alla stessa conclusione: sono fatto così. E meno male. Aggiungo.

Perchè se Mandorlini non fosse questo, il Verona non sarebbe arrivato dov’è oggi. Alla fine di tutto, Mandorlini è uno che continua a scommettere su se stesso e a vincere. Se dice che la squadra sta bene, state sicuri che la gara successiva vedremo un grande Verona. Ha fatto parlare i fatti, ancora più delle parole ed è per questo che la gente stravede per lui. Io credo, e concludo, che a Verona, per come siamo e per come viviamo l’Hellas, ci sia bisogno di gente come Andrea. Un capopolo, direbbe Barana, ma io direi un leader vero, un trascinatore, un passionale e un vincente che si è cucito addosso il Verona per pilotarlo laddove deve stare.

 

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