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TOH, BOJINOV SA ANCHE GIOCARE NEL TRIDENTE

Dove eravamo rimasti? Ah sì. Il Verona a Livorno ha giocato la più bella partita della stagione. Qualcuno ha definito “imbarazzante” la superiorità gialloblù in una gara contro una squadra che fino a quel momento era stata dipinta come la rivelazione del campionato. Il Verona ha giocato così bene che il 2-0 è persino poca cosa. In effetti ha tenuto il pallone dieci minuti in più dell’avversario, e mai ha concesso al Livorno di tornare in partita. La squadra di Nicola ha solo cercato di sfruttare alcuni episodi dettati più dalla rabbia agonistica che dalla lucidità. E lì il Verona è stato oggettivamente aiutato dalla fortuna. Questa gara passerà agli archivi come la partita in cui Bojinov ha fatto capire di poter avere un ruolo diverso da quello che gli abbiamo pronosticato sino ad oggi e cioè il vice Cacia. Grazie ad una notevole intelligenza tattica e a un inedito spirito di sacrificio, il bulgaro è partito da destra, ma ha creato varchi a iosa per il compagno di reparto che immediatamente ne ha beneficiato. Insomma: l’assioma o Cacia o Bojinov si è frantumato davanti a quello che abbiamo visto in campo. I due possono giocare assieme e rappresentare uno spauracchio per qualsiasi difesa avversaria. Pensate, soprattutto nelle gare casalinghe, in quale angustie può andare la squadra avversaria a leggere la formazione e il tridente d’attacco: Bojonov, Cacia, Gomez… Roba da far venire il mal di testa all’allenatore di turno.

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