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NESSUN DRAMMA MA LE GARE SI DEVONO CHIUDERE

Mi piacerebbe commentare una volta almeno un pareggio del Verona in cui gli avversari ci avessero veramente messi alle corde. Invece, per l’ennesima volta, sono qui costretto a parlare di un pareggio, dopo una partita dominata. E’ un fatto assurdo, che dimostra che il calcio non è una scienza esatta ma che a volte l’imponderabile riesce ad avere il sopravvento. Il Verona del primo tempo ha preso a pallate il Cesena checché ne dica il signor Bisoli, il quale, pure legittimamente, ha tirato l’acqua al suo mulino a fine partita.

Il risultato giusto sarebbe stato tre a zero, almeno. Il peccato del Verona sta tutto qui. Non aver chiuso il match quando c’era da chiuderlo. Il tiro della domenica fatto però di venerdì sera dell’omonimo del numero 1 del tennis mondiale, è stato il jolly che ha complicato il match. Il Verona si è aggrovigliato su se stesso, incapace forse di accettare il risultato che, appunto, doveva vederlo in netto vantaggio e invece diceva pareggio.

La vista si è annebbiata, le idee sono venute meno, la stanchezza ha fatto capolino e gli uomini che fanno la differenza hanno fatto meno la differenza. Vorrei dire che si è sentita anche la mancanza di Cacia, perchè magari giornalisticamente sarà anche un tema che tratteremo in questa settimana. Ma non sarebbe vero affermare che Cocco ha giocato male. A me Cocco è piaciuto, anche se è difficile dire che cosa avrebbe potuto fare Cacia di diverso.

Aggiungiamo anche una serata non felicissima dei guardalinee che non hanno dato un gol forse regolare (e nel dubbio, comunque, sempre contro al Verona…). Per questo pareggio io non farei drammi, ma trarrei degli insegnamenti. Il Verona deve assumere una mentalità vincente, spietata, utilitaristica. Deve piegare gli avversari al proprio volere, alla propria forza. Ancora questo non si è visto con continuità, o meglio si è visto con le due più forti (Livorno e poi Sassuolo) e questo vuol dire che anche la concentrazione, lo stimolo, l’aspetto mentale, ha una sua importanza.

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