Siamo usciti dalla Coppa Italia a testa altissima. In tanti anni che vedo il Verona non ne ho mai visto uno capace di schiacciare l’Inter a San Siro nella propria metà campo. A mancare, insomma, fu la fortuna, non il valore. Ecco se sabato ero deluso e anche un tantino incazzato, stamattina, dopo Milano, sono molto rinfrancato.
Se il Verona é questo, se gioca con questa voglia, con questa rabbia, con questa concentrazione, beh, insomma… Difficile non andare in serie A.
So che non é facile e solo osservatori poco avvezzi alle faccende pallonare ignorano quanto sia difficile giocare contro la Pro Vercelli rispetto all’Inter. Già, sembra un paradosso, ma é così. Da sempre le grandi squadre, lo sono molto di più quando saltano indenni e vincenti gli ostacoli piccoli. Il Verona non ha ancora fatto questo piccolo ma importante salto di qualità. É stato grande, anche grandissimo con le grandi, mediocre e a volte anche sfortunato con le piccole.
Adesso mancano due gare alla fine del girone d’andata. Due partite che possono dare una consistenza diversa alla classifica e anche un senso più importante al campionato dell’Hellas.
É necessario andare in campo con lo Stabia e con l’Empoli dell’uomo nero Sarri con la stessa grinta del Meazza. A quel punto la strada sará in discesa.
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