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OTTIMISMO GHE N’E’?

In quanto tifoso dell’Hellas Verona tendo sempre a pensare al peggio. Ho preso male, malissimo la sconfitta con il Padova. Ma come? Proprio sul più bello quando credevamo di aver trovato un miniimo di continuità ecco cosa vanno a combinare… Passo indietro, nel gioco, nello spirito, in tutto. E non mi ha confortato, dico con sincerità, quel Mandorlini così abbacchiato di fine gara, quasi rassegnato, che si è affidato ad una formula sterile come il “siamo stati puniti dagli episodi” per spiegarmi/ci la terza sconfitta in fotocopia.

Immediatamente nella mia testa sono comparsi i soliti nuvoloni neri. Ne abbiamo passate troppe per essere ottimisti. E troppe squadre hanno festeggiato al Bentegodi. Abbiamo passato undici, dodici anni di merda, in cui la speranza non ci ha mai abbandonato, ma in cui la sofferenza l’ha fatta da padrona.

Avventurieri di ogni tipo si sono avvicendati al Bentegodi e ogni volta ci hanno rubato l’anima con le loro promesse e i loro progetti mai decollati.

Ogni volta il barile è stato raschiato. Ogni volta il fondo del pozzo è aumentato.

Abbiamo visto il Verona perdere un vantaggio abissale e poi perdere anche ai play-off. Abbiamo visto lo Spezia festeggiare in casa nostra.

Come fai ad essere ottimista, dopo questa sconfitta con il Padova? Logico che il pensiero va subito a quelle delusioni, a quelle sconfitte. Per questo, avremo bisogno di una parola rassicurante del nostro condottiero (Setti?). Per questo abbiamo bisogno di un sorriso. Per questo serve una scossa.

A cosa aggrapparci? A Mandorlini, certo. Anche se questo mister mi pare meno sicuro, meno brillante, meno sereno rispetto a quello che ci portò in serie B. C’è poco da fare: l’umiliazione della squalifica e la necessità di diventare politically correct hanno depotenziato il nostro allenatore. Io spero solo che sia un’apparenza. E che Mandorlini, là, nel chiuso dei suoi allenamenti di Sandrà, sia sempre una furia, che sappia spronare la sua spenta truppa verso il rush finale.

Ah proposito: sai che bene farebbe adesso allenarsi all’antistadio davanti a centinaia di tifosi appassionati? Altro che pressione… A Sandrà si sta che è una meraviglia. Tutto ovattato, tutto soft. Come troppo spesso è il Verona di questa stagione.

 

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