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DANIELE CACIAAAAAA

Si può prescindere da uno che ha fatto 16 reti? No, non si può. Giratela come volete ma il Verona dipende da Cacia. Forse non nel senso stretto del termine (non credo che siamo Cacia-dipendenti, le alternative ci sono), ma è indubbio che il Verona può andare diretto in A se il suo bomber principe sta bene e ritrova il gol. Per me, uno come lui, vale 25 reti a stagione. Ed è ora che anche lui se ne faccia convinto. Dirò francamente che nell’ultimo periodo, più della pubalgia (che Cacia ha smentito a  più riprese sia a me sia a Luca Fioravanti) potè la scarsa fame. Come se Cacia si fosse un po’ appisolato sul suo bottino di quindici reti, accontentandosi di questo. E’ la differenza che passa tra un bomber grandissimo e uno, diciamo così, normale. Cacia potenzialmente ha tutto per essere un grandissimo. Ma grandissimo davvero. A livello di Inzaghi e compagnia varia. Gli fa difetto, evidente, la testa. La fame, appunto. Riguardare la carriera di Inzaghi gli sarebbe utile. Un attaccante fortemente determinato, per cui il gol era una questione di vita e di morte. Capace di crearsi un’ossessione ma anche di crearla ai difensori avversari. Detto questo: per me ha fatto bene Mandorlini a mandarlo in campo sempre. E ha fatto bene anche a dargli quella piccola scossa lunedì scorso. La reazione del bomber c’è stata. Perchè, è vero che quando è entrato Cacia ha fatto poco o niente, ma è anche vero che alla fine ha fatto la cosa più importante della partita. Ha preso il rigore (sacrosanto) e segnato il 2-1. Non è poco. Anzi è tantissimo. Cacia va fatto giocare a prescindere. E magari fatto rifiatare in qualche gara come è successo a Bari e a Lanciano. Il resto lo deve mettere lui. Che, come dice scherzando Mandorlini, è quello che guadagna di più. E se guadagna di più, un motivo ci sarà. O no?

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