E’ da quando Maurizio Setti è venuto a Verona che si vocifera che alle sue spalle ci sia Volpi, il patron dello Spezia. Sono stati i colleghi di Bologna i primi ad avanzare questa ipotesi, visto che Volpi, con Setti, aveva tentato di acquistare la società rossoblù. Sono voci, appunto, che finora non sono mai state provate. Setti a mia precisa domanda nella prima intervista che mi ha concesso ha dichiarato: “Volpi è un amico. Ma non è mio socio”. Ora a Verona siamo già stati scottati da un simile problema. Anche Pastorello sosteneva che Tanzi fosse solo un amico, invece, grazie alla magistratura di Parma abbiamo visto che quello che sospettavamo era vero. Cioè che senza Tanzi (e le sue firme bancarie) Pastorello non avrebbe potuto prendere il Verona.
Per questo siamo particolarmente sensibili all’argomento. Anche perchè quello sciagurato binomio ci aveva sì portato in serie A, ma ha poi ridotto l’Hellas in uno stato prefallimentare. Quindi l’attenzione che dobbiamo usare in simili discorsi deve essere massima.
Devo aggiungere, che ci sono sostanziali differenze tra Pastorello e Setti. Il primo era un manager calcistico che dal calcio doveva trarre sostentamento per sè e per la sua famiglia. Quello che a Verona non si voleva vedere era la sciagurata commistione tra la P&P, l’agenzia dei figli di Pastorello (ma in pratica dello stesso Pastorello) e la società. Fu questo cangerogeno rapporto a rovinare il Verona. E forse anche Pastorello che si fece prendere dall’ingordigia.
Setti è un imprenditore. I suoi marchi sono ben visibili sulle maglie del Verona. I suoi negozi sono sparsi in tutto il mondo. Le sue fabbriche esistono. Non è una differenza da poco. Non credo sia a Verona per fare beneficenza. Non ci credo perchè nessun imprenditore vuol fare beneficenza. E’ qui per fare business. Ma per fare business, Setti sa benissimo che deve costruire una squadra forte e all’altezza, una società competente, che deve andare e, soprattutto, restare in serie A. Solo dopo, molto dopo arriverà il business. Se devo guardare i fatti concreti, come tifoso e giornalista dell’Hellas, devo dire che Setti ha scelto di fare questo percorso nel migliore dei modi. Ha strutturato la società, le ha dato spessore, ha investito. Cos’altro posso chiedergli come tifoso?
E’ chiaro che, come giornalista mi dò anche il compito di vigilare. E’ giusto. E’ un ruolo legittimo. Personalmente vigilerò sul Verona, su Setti, pronto come sempre a denunciare se qualcosa non mi torna. Ma, con altrettanta sincerità, devo dirvi che mai come in questo momento il Verona mi pare essere una società seria e determinata. Piuttosto mi chiedo perchè periodicamente il Verona venga così scandagliato a fondo. Si facesse con tutte le altre società allora direi che è il normale procedere. Ma mi puzza questa faccenda che solo al Verona vengano fatte le pulci. Si indaga sui rapporti tra Setti e Volpi e mai nessun giornalista cuor di leone ha chiesto a Galliani e Preziosi dei loro tanti affari. Giocatori che vanno e vengono come figurine Panini, cene e pranzi da Giannino… Perché? E nessuno chiede a Sartori e a Campedelli perchè hanno un rapporto privilegiato con l’Inter, tanto che il Chievo è persino diventato un parcheggio di giocatori nerazzurri che non potevano essere tesserati. Come mai sempre e solo il Verona?
Infine: giusto per spegnere altre mille cazzate che leggeremo da qui alla fine dell’estate. Vi posso assicurare, al cento per cento, che se il Verona andrà in serie A, l’allenatore dell’Hellas sarà ancora Mandorlini. Vedremo chi avrà ragione… Così almeno potrò dire, una volta, che io l’avevo anticipato…
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