Incredibile ma vero. Il Livorno sbaglia il match ball rilanciando il Novara che a questo punto diventa una temibilissima avversaria. Il risultato di mercoledì sera rimette in pista l’Hellas, aumentando da una parte i rimpianti per la nefanda gara di martedì, dall’altra però restituisce un po’ di speranza. Paradossalmente il Verona ha recuperato nell’ultimo turno un punto ai toscani che ora giocheranno con il peso di aver sbagliato una pazzesca occasione per andare direttamente in serie A. Diciamocelo chiaro: se stasera il Livorno avesse vinto, avrebbe chiuso praticamente il discorso. La sconfitta, invece, tiene vivo il Verona. La prossima giornata sarà un’altra altalena di emozioni. Sulla carta il Livorno ha il compito più semplice giocando contro lo spacciato Grosseto. C’è già chi vaneggia di una gara facile, agevolata dal fatto che il Grosseto ormai non oppone più resistenza. Ma chi lo dice non ha visto la gara del Grosseto con l’Empoli, in cui la squadra biancorossa ha attaccato in lungo e in largo, giocando un grande calcio e meritando sicuramente di più della sconfitta risicata.
Ancora una volta, però, tutto dipenderà solo ed esclusivamente dal Verona che non può più sbagliare un colpo. La gara contro il Brescia di Calori è una stretta via per riprendersi il secondo posto o quantomeno per tenere il passo del Livorno (che giocherà sabato), e il Verona avrà anche il vantaggio, oltre che la pressione, di sapere il risultato di quel match.
Ma per farlo serve un altro Verona e se mi permettete anche un altro Mandorlini. Il nostro grande mister è stato pesantemente colpito dalla scomparsa del fratello e lo si è visto chiaramente martedì sera, in cui lo sguardo spento e vuoto faceva capolino nelle telecamere a fine gara.
E chi lo può biasimare? Ma il mister deve sapere, una volta di più, che qui siamo tutti con lui e che il Verona aspetta solo un suo gesto per scatenare l’inferno (cit. Il Gladiatore…). Noi lo vogliamo cattivo, polemico, arrabbiato, incazzato. Ci mandi pure a fare in culo, noi e le nostre stupide domande sui moduli, su Gomez, su Ferrari. Ma si riprenda. Solo lui ci può regalare adesso quel sogno che da tanti, troppi anni inseguiamo.
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