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L’IMPORTANZA DI UNA SOCIETA’

E’ anni che a Verona non c’era una società così forte e così organizzata. Bisogna andare a tanti anni fa. Ma tanti. Ci aveva provato la famiglia Mazzi, ma il tentativo non riuscì proprio con il buco. Forse solo Alberto Mazzi aveva capito veramente come funzionava il giocattolo. Poi venne Pastorello. Al quale non si può imputare di non aver conosciuto bene la materia. Ma quella gestione era troppo personalistica e troppo incistata di interessi personali che erano molto lontani dal bene comune, cioè l’Hellas Verona. Il resto, lo sapete. Anche Martinelli ha peccato sotto questo punto di vista. Non per colpa sua. O non solo per colpa sua. Tutti i suoi sforzi sono stati tesi a uscire dalla Lega Pro e a sanare i buchi. E l’ha fatto da grande dirigente. Poi, quando ha capito che il salto di qualità gli era impossibile, ha ceduto la mano. Ed è a questo punto che è arrivato Setti con la sua squadra. Avevo scritto che avremmo giudicato il nuovo proprietario dai fatti. La perplessità e lo scetticismo erano il frutto di tante, troppe fregature. Troppa gente che aveva parlato di progetto, troppi farabutti che si erano avvicinati al Verona, troppi avventurieri che hanno quasi distrutto l’Hellas. Non potevamo aprire una linea di credito a Setti, senza prima aver verificato le sue intenzioni. Setti ci ha conquistato. Ha messo gli uomini giusti al posto giusto, ha portato grandi professionisti e da lì in poi la strada si è fatta per forza in discesa. Per questo oggi dico che la prospettiva è cambiata e anche noi ci dobbiamo abituare a questo cambiamento. Avere una società forte vuol dire fidarsi. Fidarsi delle scelte di Sogliano, del presidente, dello staff. Sicuri che stanno lavorando per il bene del Verona e non per loro stessi. Lo hanno dimostrato in questo anno, in cui hanno passato mille difficoltà. Per una volta non ci sono da difendere i singoli ma tutto il Verona, certi che finalmente tutti remeranno dalla stessa parte. E’ una bella novità.

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