Certe volte mi piace fare un giochetto: pensare a cosa si sarebbe detto negli anni ’80 se ci fossero stati anche allora i social network e i blog… Chissà… Chissà cosa avrebbe scritto qualche fenomeno all’arrivo di Volpati… Forse che era a fine carriera? O bollito? Pensate un po’ che il dottor Volpati racconta ancora oggi che prima di arrivare a Verona aveva fatto un pensierino a dedicarsi solo agli studi di medicina e chiuderla con il calcio. L’avesse fatto non avremmo ammirato uno dei migliori centrocampisti mai sbarcati a Verona. Ma certamente, su Facebook (lo prendo come esempio del nostro modo di vivere 2.0) ci sarebbe stato chi avrebbe scritto che Volpati era solo un dinosauro a fine carriera, uno che non avrebbe dato nulla al Verona.
E che dire di Pietro Fanna? Pierino era stato scaricato dalla Juventus, chiuso da Causio e Marocchino. Venne a Verona quasi come uno scarto, poi divenne Pietro Fanna. I commenti (sempre dei sotuttomi) sarebbero stati sicuramente negativi: scarto della Juve, immagino, il più scontato.
Anche Galderisi era solo un ragazzotto di belle speranze che aveva segnato qualche golletto alla Juve (mi pare una tripletta…) e nulla più.
Garella era famoso per le papere alla Sampdoria (le garellate) e naturalmente sarebbe stato battezzato come un portiere che non dava nessuna sicurezza.
Andrei avanti all’infinito con gli esempi: Elkjaer era arrivato dallo sconosciuto Lokeren (e cos’è? una fabbrica di gelati?), Penzo non aveva mai segnato in serie A, Di Gennaro era stato scartato dalla Fiorentina, Ferroni dalla Sampdoria, e via di questo passo.
Cosa voglio dire? Voglio semplicemente dire che a volte rimpiango quegli anni, in cui non si giudicava un giocatore per la faccia, senza conoscerlo, per il gusto di dare un giudizio. Ci si fidava allora, di Bagnoli, di Mascetti, della società. E grazie a quel clima di entusiasmo e fiducia il Verona vinse poi lo scudetto…
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