Se tutto funzionasse bene nel Verona mi preoccuperei. Non è questo il momento dell’anno in cui bisogna essere perfetti. Ci sono state molte cose buone nella gara di Palermo, altre meno. Mandorlini lo sa e ci metterà mano.
Il Verona sa soffrire e il salto di categoria non ha montato la testa a nessuno. E questa mi pare una buona notizia. Tutti siamo consci che ci sarà da soffrire tantissimo e che nessuno ci regalerà nulla. Lo spirito della squadra e la sua identità al di là del cambio di modulo, è rimasto inalterato e anche in questo Verona si trova impressa l’impronta del proprio tecnico.
Davanti Luca Toni è una sorpresa continua. Un giocatore che sta vivendo una seconda giovinezza e che risulta essere ad oggi uno degli acquisti più azzeccati. Jorginho è ormai sul taccuino di tutte le grandi e continua a migliorare, Sala un ottimo giocatore, Rafael la solita fabbrica di miracoli.
C’è da registrare qualche movimento difensivo e in genere il difetto congenito del Verona è quello di aspettare gli avversari abbassando troppo la linea. Questo non coinvolge solo i tre o quattro difensori ma tutta la squadra. In serie A, a maggiore ragione, secondo me dobbiamo stare stretti, giocare più corti con i reparti più serrati. Aspettare Balotelli, o Mario Gomez in area di rigore non è come aspettare Litteri o Ceravolo con tutto il rispetto.
Certi campioni ti possono far male anche da fuori area ma quando entrano nei trenta metri diventano letali. Dybala ci ha graziato, ma non sarà sempre così. Anzi: in serie A gli errori si pagano a caro prezzo e non bisogna commetterli. Con il Milan la musica sarà diversa ne sono certo. Comunque sia: l’importante nel calcio è vincere. E l’Hellas di Palermo il risultato positivo se l’è portato a casa. Non è poco, visto com’è andata su altri campi…
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