Non c’ero ma é come se ci fossi stato. É come se avessi sentito a diecimila chilometri di distanza il boato per il primo gol di Toni e poi l’altro sotto la Curva Sud, e mi pare di aver visto davvero Mario Balotelli supino sul nuovo terreno del Bentegodi ad essere sbeffeggiato come solo noi sappiamo fare.
E a leggere le cronache noto quel velo di tristezza che mille inviati sbuffano nei loro pezzi per i cori razzisti “che dovevano esserci” ma che “non ci sono stati” loro malgrado. Che rabbia aver dovuto riporre nei taccuini analisi sociologiche sul “razzismo dei veronesi” , quella cittá che ha dato i “natali a Pietro Maso” dove “la furbizia contadina è stata contaminata dall’opulenza e quindi si é marcita fino a rifiutare il diverso”.
Inutile sperare di leggere anche un solo rigo sull’idiozia del miliardario milanista che ha provocato una settimana intera, fino a scambiare il razzismo con il suo essere bresciano. Oltre a una bella squalifica meriterebbe tale atteggiamento un bel calcione nel culo. Quantomeno educativo.
Impossibile sperare in tanta saggezza. Accontentiamoci di salutare il ritorno del Verona in serie A con una di quelle imprese che racconteremo ai nostri nipotini. Verona resta fatale per il Milan, ma ormai così indigesta che i rossoneri vorrebbero evitare di imboccare il casello di Verona Sud per arrivare al Bentegodi.
Lasciatemi dire che questo é il capolavoro di Andrea Mandorlini. Solo qualche post fa vi ho parlato di quanto ho visto quest’estate durante il mio peregrinare nei ritiri dell’Hellas. Un allenatore preparatissimo, un sacerdote dell’allenamento, un accanito professionista. Splendidamente guidato da una societá lucida e organizzata come mai prima d’ora, Andrea ha pensato solo al campo in questa lunga estate. Non al mercato, cercando di compensare alle mancanze altrui, non all’organizzazione, ai medici, ai fisioterapisti. Ha pensato solo ad allenare, cioé alla cosa che gli riesce meglio. E il risultato s’é visto. Anche qui lontanissimo da Verona. Toni che s’impenna in area come un ragazzino, Romulo che va su e giú e il giovin Albertazzi che tra qualche mese ne parleranno tutti. E poi Mimmone nostro, Vangelis l’oplita, piccolo Giorgio, l’islandese volante, bomber Daniele, Speedy Martinho, e tutta questa compagnia che da tre anni ci allieta il week-end facendoci dimenticare le lacrime, il sudore e il sangue di anni incredibili e umilianti. Anni che peró sono serviti a farci gioire oggi. E che ci permettono di guardare al futuro senza esaltarci. Sappiamo tutti benissimo che il nostro unico obiettivo in questa stagione sará la salvezza. Ma che bello iniziare urlando Luca Luca Luca Luca Toni Toni Toni Toni…. andiamoooooooooooo.
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