Che bella sensazione… Vedere il Verona vincere fuori casa, vedere Mandorlini prendersi la grande rivincita sul calcio italiano che troppo presto lo aveva etichettato e accantonato, vedere Luca Toni che pensa al mondiale, vedere Sogliano in panchina gongolare mentre in campo una sua scoperta, Iturbe, sparigliava i valori, vedere Setti e Gardini in tribuna sorridere con discrezione mentre il povero Guaraldi veniva sotterrato dai fischi del Dall’Ara.
Non sono abituato francamente a tanta grazia. La verità é che ci stiamo divertendo dopo una lunga rincorsa che non finiva mai, mentre eravamo inghiottiti dalle paludi della Lega Pro e il Portogruaro festeggiava la B in casa nostra. Uno dei tanti momenti su cui abbiamo costruito la nostra rimonta, perché tutto é partito da là e se oggi siamo di nuovo la sorpresa della A é perché abbiamo attraversato il nostro deserto, levandoci di torno quell’assillo che é stato lo scudetto, meravigliosa e irripetibile favola del nostro passato.
Oggi c’é un presente da onorare ma ricordandoci sempre dell’inizio di tutti nostri mali, quel 2002 in cui crollammo sotto una serie impressionante di errori, con una società latitante, giocatori senza dignità e conduzione tecnica come minimo poco concreta. Anche allora eravamo così felici e mai avremmo pensato di finire in B a fine stagione.
Da quel giorno ne sono successe di tutti i colori, ne abbiamo passate di ogni sorta, ci hanno illuso con decine di progetti, il più perverso prevedeva anche la fusione con conseguente sparizione del nostro Hellas. Per questo, proprio per questo, ci stiamo divertendo. Ma per questo, proprio per questo ricordiamoci che ne mancano 27. Di punti. Alla nostra salvezza. Primo e unico obiettivo di questo nostro ritorno in serie A.
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