Il 2013 è stato un anno meraviglioso per il Verona. L’Hellas è tornato in serie A ed è diventato la rivelazione del campionato. Nemmeno nei nostri sogni più rosei si poteva prevedere un cammino del genere. Siamo arrivati a 26 punti che sono tantissimi. All’obiettivo della salvezza ne mancano 14. Possono essere pochi ma anche un sacco. Nel girone di ritorno le cose si fanno molto più difficili. La lotta in testa e in coda si imbastardisce. Nessuno ti molla più niente. Imprese, come quella alla prima giornata con il Milan, diventano difficilissime. Ci sono le squadre che lottano per lo scudetto, altre per la Champions, altre per l’Europa League, le altre per la salvezza. Dando uno sguardo al calendario, tra l’altro, si vede che il Verona avrà in casa gli scontri con le grandi, fuori con quasi tutte le dirette concorrenti (Sassuolo, Livorno, Chievo, Sampdoria, Parma con l’eccezione del Bologna). Significa che, purtroppo, non è finita. Anzi: il difficile viene adesso. Abbiamo visto qualche settimana fa, come è facile finire in un piccolo tunnel e come è dura rivedere la luce. Dopo una partenza esagerata, il Verona ha avuto una fisiologica flessione. Non siamo al 100 per 100, questo mi pare evidente ed è in questo momento che i punti devi strapparli con le unghie e con i denti. E sono i punti che fanno la differenza. Dispiace che taluni osservatori, molto superficiali, non abbiano capito la valenza di alcuni punti conquistati dal Verona pur giocando non al massimo. La vittoria casalinga con il Sassuolo è un paradigma: ma anche la vittoria stra-voluta e stra-cercata con l’Atalanta e il punticino di Catania sono da impacchettare e mettere sotto l’albero di Natale. Ora per completare l’impresa manca solo un piccolo tassello. Arriva al Bentegodi la Lazio e l’occasione è troppo ghiotta. Spero davvero in una settimana di grande tensione in casa Hellas. Non mi piace l’atmosfera rilassante del Natale, non mi piacciono le cene, gli aperitivi, gli happening. Capisco le esigenze del marketing, ma prima di tutto serve la salvezza. Creare un dolce clima prenatalizio non giova. Stiamo concentrati, “sul pezzo” (Sogliano dixit), non molliamo fino a domenica. Poi canteremo tutti insieme “Tu scendi dalle stelle”… E a 29 sai come vien fuori bene la voce…
Gianluca Vighini
Gianluca Vighini inizia giovanissimo a perseguire la sua grande passione: il giornalismo. Già a 16 anni collabora con Tele Valpolicella dove si occupa di sport e conduce varie trasmissioni sportive.
Dopo la maturità classica si iscrive a Scienze politiche e inizia a collaborare con il Gazzettino e la Gazzetta dello Sport. A 21 anni, dopo essere diventato giornalista pubblicista, viene assunto dal gruppo Telenuovo dove inizialmente è redattore al settimanale Nuovo Veronese. Qui cura le pagine sportive e di cronaca bianca. Nel 1987 inizia anche a collaborare con la televisione. Nel 1988 entra nella redazione di Telenuovo dove diventa giornalista professionista a 25 anni. Si occupa di cronaca nera seguendo, tra l’altro, il rapimento di Patrizia Tacchella.
Nel 1991 partecipa alla nascita del Nuovo Veronese quotidiano di cui diventa il responsabile delle pagine sportive seguendo come inviato l’Hellas Verona.
Nel 1998 diventa caporedattore di RTL Venezia, costola regionale di RTL 102.5. Dopo una breve esperienza a Roma dove dirige le pagine sportive di Liberazione, torna a Telenuovo dove inizia a condurre varie trasmissioni sportive e in coppia con Luca Fioravanti, vara il tg sportivo Tg Gialloblu. Su indicazione dell’azienda fonda anche Tggialloblu.it, il primo sito sportivo veronese.
Dirige e conduce la popolare trasmissione Alé Verona e ha ideato la trasmissione Supermercato. Da aprile 2021 è il direttore delle testate online di Telenuovo.
E’ anche un grande appassionato di cucina.
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