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I BAFFI DELLA GIOCONDA

Cosa puoi fare per migliorare un capolavoro? Nulla: perché l’artista che l’ha creata ha giá previsto tutto. Non puoi migliorare la Gioconda. Al massimo la devi solamente preservare, curare bene, mettere sotto vetro, con la giusta luce e umiditá. Scusate il paragone: ma il Verona di oggi, il meraviglioso Verona di Mandorlini, Toni, Jorginho, Iturbe ma anche di Sala, Longo, Cacia, Cirigliano, Jankovic, il meraviglioso Hellas con le radici nel cuore di Giovanni Martinelli e le foglie nel cervello di Maurizio Setti, non può essere migliorato. Non adesso. Non oggi. Sarebbe come la provocazione di Duchamp alla Gioconda, un metterci baffi e pizzetto perché la signora “abbia caldo al culo” (sic se si legge alla francese L.H.O.O.Q. titolo dell’opera). Non ce n’é bisogno. La Gioconda é bella così, perché così l’ha pensata Andrea Mandorlini, così l’ha costruita Sean Sogliano, così la vuole Setti. Questi sono i momenti in cui vorresti fermare il tempo e goderti ogni attimo di questo campionato sensazionale, le zampate di un vecchio ragazzino come Luca Toni e la corsa Iturbica con relativo tocco millimetrico di Manuel l’argentino -paraguayano miracolato da dios dopo lo schianto in una curva a 150 chilometri da Asuncion, che vuol dire (in fondo) l’ascesa anche se in spagnolo. Mi piace vedere in conferenza stampa il pacificato Andrea che dalla C ci ha trascinato in A, fin al quinto posto. Vi raccontavo quest’estate durante il mio peregrinare per i ritiri dell’Hellas, quanto bravo sia in campo questo allenatore. C’era poco da limare, forse solo abbracciare in toto questo ragazzo romagnolo che ogni tanto si mette a fare rissa per difendere la sua creatura, ma che sotto sotto ha un cuore grande così. La bravura di Mandorlini unita alla sapienza di un team che va tutto dalla stessa parte, ha completato l’opera. E ora, ditemi la veritá. Chi ha il coraggio di mettere i baffi alla Gioconda, con il rischio di rovinare il capolavoro?

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