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OCCHIO ALLE TRAPPOLE

Dicevo già quest’estate che dal punto di vista del tifo questo campionato sarebbe stato pieno di trappole: trappole mediatiche, fatte di provocazioni, tese a rimestare nei luoghi comuni.Tifosi di Verona razzisti, beceri e violenti. La frase del prefetto romanista (prefetto?…) sono solo l’ultimo segnale di quanto questa ignoranza (chiamiamola così…) sia ormai insita in molti strati sociali. Del resto dopo anni di campagne menzognere tese a evidenziare il fenomeno ultrá veronese come uno dei problemi principali della città, é difficile che d’incanto tutto si risolva. Molto é cambiato, comunque e l’alzata di genio della prima giornata con la presa per i fondelli di Balotelli (rima voluta…) ha messo in risalto più di tante altre cose l’ipocrisia borbonica e retorica di chi giudica se un coro é più o meno catalogabile sotto la voce “discriminazione razziale o territoriale”. Ora c’é la gara con il Napoli, attesa come la sfida del Sud al Nord, la rivincita di chi si sente povero e depresso contro chi é ricco e fortunato. Ci sarebbe da parlare di questi stereotipi nell’anno 2014, in cui la crisi, come la morte é sembrata ‘a livella (volutamente in napoletano). Ma é chiarissimo che al Bentegodi domani ci saranno stuoli di orecchie protese ad ascoltare anche il minimo ronzio e interpretarlo come un coro razzista, becero e quindi sanzionabile. Non scopro l’acqua calda. Ma credo che ancora una volta sorprenderemo tutti con ironia e intelligenza. E magari la miglior risposta alle provocazioni e a San Gennaro arriverà direttamente dal campo. Dove il “sorprendente” Verona di Andrea Mandorlini é pronto ad un altro sgambetto fuori pronostico.

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