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LA RIVELAZIONE E’ IL VERONA (MA QUALCUNO NON SE N’E’ ACCORTO E CONTINUA A CRITICARE)

Ve lo dico ora perchè se lo dicevo prima avrei potuto offendere qualcuno. Domenica sera dopo aver finito di lavorare, verso le due di notte, sono andato a letto. Siccome non riuscivo a prendere sonno ho preso in mano l’Ipad e sono venuto a leggere qualche commento sui social network… Pensavo che sarebbe stato tutto un commento positivo, una festa, quaranta punti , obiettivo salvezza raggiunto al 2 di marzo… Invece no. E’ incredibile ma è così. Si parlava di Cacia, di Jankovic, della società che tirava indietro, eccetera eccetera. Se l’avesse letto qualcuno da Marte ci avrebbe preso per pazzi. E’  davvero stucchevole, incredibile al limite del farsesco che qualcuno si possa essere dimenticato tutto quello che è successo a Verona in questi anni. Io davvero non riesco a capire come si possa non godere di questo eccezionale momento. Qualcuno, lo capisco poveretto, ha bisogno di crearsi sempre un nemico pur di poter vivere ed essere qualcuno. Ma francamente, attaccare la società, Setti, Sogliano mi pare essere un po’ fuori di testa… Non ne parliamo poi di chi ce l’ha con Mandorlini… Qui siamo nel campo della coglionaggine pura.

Ieri ero a Parma ed ho avuto la stessa sensazione che ha avuto Mandorlini lunedì dopo la sua riunione con gli arbitri a Coverciano. Ho parlato con Ghirardi, con amici bolognesi, giornalisti: tutti all’unanimità ritengono ciò che ha fatto l’Hellas fino ad oggi UN VERO MIRACOLO. Sottolineo questa eccezionalità perchè non mi pare che tutti la stiano apprezzando. E’ un miracolo sportivo vero e proprio che ha delle basi concrete. L’organizzazione societaria, prima di tutto. Poi la bravura di Andrea e l’intelligenza del gruppo. E’ bene anche dire che non sarà sempre così. Che ci saranno campionati in cui la nostra dimensione sarà diversa. In cui magari ci ritroveremo a questo punto al quint’ultimo posto o al quart’ultimo. Ed allora cosa faremo? Spareremo palle incatenate contro Setti, contro l’allenatore, contro i giocatori o staremo al fianco della nostra squadra, come quando era in Lega Pro?

Mi piaceva pensare a tutte le traversie che abbiamo passato in questi anni come una sorta di traversata purificatrice nel deserto, un nuovo punto di partenza per ripresentarci in serie A molto più maturi e molto più consapevoli. Invece, purtroppo, molti non hanno capito che il Verona stava per sparire e che qualcos’altro era pronto all’orizzonte. Secondo me se ci ricordiamo da dove arriviamo, andremo molto lontano. Ma se facciamo gli smemorati e imitiamo quei tifosi di altre squadre, da cui abbiamo sempre preso le distanze, abbiamo poche speranze.

 

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