Siamo dentro un loop negativo. Vuoi l’appagamento per i 40 punti, vuoi un calo fisico, ma il Verona non è più quello di un mese fa. La gara con la Sampdoria, si spera, sia il punto più basso di questo torneo. Bisogna essere equilibrati nell’analisi. Nessuno qui sta dicendo e non lo dirò io, che il campionato dell’Hellas non sia stato eccezionale fino ad oggi. Tutti noi abbiamo apprezzato quello che ha fatto il Verona, una salvezza ottenuta con largo anticipo, frutto di gioco divertente e di grande applicazione.
Raggiunti i 40 punti, abbiamo spostato l’asticella verso altri obiettivi. Ce la giochiamo a viso aperto abbiamo detto. Da quel momento abbiamo pareggiato colo Bologna e perso con Parma, Inter e Sampdoria. Ma soprattutto, la sensazione è di aver smarrito qualcosa per strada. Prendiamo gol assurdi, dormite colossali, errori individuali. Il gioco, senza Jorginho non è più quello.
Nonostante in quel ruolo ci siano tre giocatori come Donati, Donadel e Cirigliano. L’attacco non segna più. Sfortuna e appannamento hanno colpito Toni e compagni. Per uscire da questo loop negativo e dare ancora un senso al nostro campionato ora, a mio avviso, non c’è che una strada. Appurato, dopo il 5-0 di Genova, che questo gruppo ha dato il massimo, Mandorlini ha il dovere di cambiare.
Di mettere energie fresche e nuovi stimoli dentro una squadra che forse si è spremuta oltremisura. In queste nove partite è imperativo categorico vedere ancora Sala, Cirigliano, Pillud, Marques e Rabusic. Primo per determinare se possono essere utili il prossimo anno, secondo per dare qualche stimolo a una squadra che mai come oggi appare spenta con l’interruttore sull’off. E’ l’unico modo per uscire da questo loop negativo. Altrimenti dovremo assistere a nove gare in cui le sconfitte (tipo Genova) andranno a rovinare un campionato che poteva restare nella storia.
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