Sogliano, per definizione, vive preoccupato. Sinceramente non l’ho mai visto rilassato. E’ sempre in tensione. Vive male. Lo dice lui stesso: non so per quanto tempo riuscirò a fare questo lavoro, con questi ritmi. In Brasile ha preso aerei come se fossero autobus. Su e giù per il continente alla ricerca di grandi campioni da portare a Verona. Dice: la cosa più importante nel fare il mio lavoro è sbagliare il meno possibile. Ha ragione. Trovare un Iturbe all’anno non è possibile. Portare tanti Sala e tanti Romulo sì. Sogliano fa il suo lavoro con passione. Il suo carattere lo porta a tenere sempre tutti sulla corda. Non ha uno smartphone, ma solo un vecchio blackberry con tastiera.Telefona sempre. Ovunque e comunque. Anche quando non c’è la linea. Sul bus che ci portava nel nulla di Sobral, a 300 chilometri da Fortaleza era l’unico che riusciva a prendere. Miracoli del mercato. Sean è preoccupato perchè sa che nel calcio non è così semplice ritrovare l’alchimia giusta. Ci sono squadre che la forza del destino rendono perfette. Con i suoi limiti e i suoi difetti questo Verona era così. Il prossimo sarà dunque l’anno più duro. E’ giusto, e non per fare la cassandra, che i tifosi lo capiscano. Ogni anno avrà le sue difficoltà, ma è certo, il prossimo ne avrà di più. Soprattutto se non si considera che non è semplice fare quello che s’è fatto. 54 punti sono un’enormità per una neopromossa. Se ripenso ad anni fa, al meraviglioso ciclo di Bagnoli, mi viene in mente l’anno dopo lo scudetto. Una delle stagioni peggiori. Eppure arrivarno ottimi giocatori come Verza e Vignola che però non si inserirono. E’ un esempio per dire che ripetersi non è mai facile, anche quando fai un ottimo mercato. Sogliano lo sa. Ed è bene che anche noi ne siamo consci. Ma attenzione: questo non vuol dire partire rassegnati. Ma solo con la giusta mentalità. Azzeriamo tutto e prima facciamo i punti salvezza meglio sarà. Magari evitiamo solo dire che ne servono 40, giusto per evitare di avere poi un rilassamento. Facciamone il più possibile, sempre con quella voglia folle di sognare. Ma questo ruolo, lo interpreta alla perfezione il nostro mister. Stay hungry, stay foolish, diceva Jobs. Noi foolish lo siamo da sempre…
Gianluca Vighini
Gianluca Vighini inizia giovanissimo a perseguire la sua grande passione: il giornalismo. Già a 16 anni collabora con Tele Valpolicella dove si occupa di sport e conduce varie trasmissioni sportive.
Dopo la maturità classica si iscrive a Scienze politiche e inizia a collaborare con il Gazzettino e la Gazzetta dello Sport. A 21 anni, dopo essere diventato giornalista pubblicista, viene assunto dal gruppo Telenuovo dove inizialmente è redattore al settimanale Nuovo Veronese. Qui cura le pagine sportive e di cronaca bianca. Nel 1987 inizia anche a collaborare con la televisione. Nel 1988 entra nella redazione di Telenuovo dove diventa giornalista professionista a 25 anni. Si occupa di cronaca nera seguendo, tra l’altro, il rapimento di Patrizia Tacchella.
Nel 1991 partecipa alla nascita del Nuovo Veronese quotidiano di cui diventa il responsabile delle pagine sportive seguendo come inviato l’Hellas Verona.
Nel 1998 diventa caporedattore di RTL Venezia, costola regionale di RTL 102.5. Dopo una breve esperienza a Roma dove dirige le pagine sportive di Liberazione, torna a Telenuovo dove inizia a condurre varie trasmissioni sportive e in coppia con Luca Fioravanti, vara il tg sportivo Tg Gialloblu. Su indicazione dell’azienda fonda anche Tggialloblu.it, il primo sito sportivo veronese.
Dirige e conduce la popolare trasmissione Alé Verona e ha ideato la trasmissione Supermercato. Da aprile 2021 è il direttore delle testate online di Telenuovo.
E’ anche un grande appassionato di cucina.
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