Diciamoci la verità. E’ tutta colpa di Sogliano. E’ colpa sua se il Verona ha guadagnato solo dieci milioni di euro, realizzando la più alta plusvalenza di sempre. Ed è stata colpa sua se a Verona abbiamo visto, forse, il più forte giocatore che abbia mai messo piede in questo stadio.
Ricapitolando: Sogliano ha preso Iturbe all’ultimo giorno di mercato, grazie ad una solida amicizia con Mascardi, l’uomo che ha “svezzato” Iturbe e che ne deteneva la proprietà. Senza Mascardi, il Verona non avrebbe potuto mettere le mani su un campioncino ritenuto uno dei top player mondiali. Un colpo di fortuna, di bravura, di opportunismo, unito a saldi rapporti. Non solo: grazie a Mascardi, il Verona riesce a inserire una clausola nel contratto. Un diritto di riscatto a 15 milioni di euro, invece dei 40 richiesti dal Porto. Altra gravissima colpa di Sogliano.
Iturbe fa meraviglie a Verona. Segna e fa segnare. Mantiene tutte le premesse e fa di più. Diventa un professionista esemplare, un cavallo di razza, un soldatino agli ordini di Mandorlini. Tanto genio, ma anche tanta applicazione e tanta disciplina tattica.
Morale: il Verona e i veronesi se ne innamorano (colpa gravissima quest’ultima di Sogliano). Arriva il mercato e Sogliano cerca di trarre il massimo dalla sua intuizione. Il Verona grazie a Setti tira fuori quindici milioni di euro per prendere Iturbe. E’ la più alta spesa di sempre. Mai nessuno transitato in questa società ha avuto il coraggio di fare altrettanto. Non lo fecero i Mazzi con Inzaghi e Pessotto, tanto per fare un esempio. Poi cerca di venderlo al meglio. Per trarre il massimo beneficio. Pare che in questa città dire che un tuo giocatore vale trenta milioni sia una colpa gravissima. Date le premesse, anzi, questa è una colpa tremenda. Molto probabilmente (e non è uno scandalo) la cifra serve anche per pagare una tranche a Mascardi senza il quale nulla di questo affare sarebbe stato possibile. In conclusione l’Hellas ne guadagna dieci (tra l’altro senza pagare nulla a Mascardi che probabilmente verrà saldato dalla Roma). Morale: ci siamo goduti un campione per un anno che ci ha permesso di sognare persino la Uefa. Ci abbiamo guadagnato dieci milioni di euro, abbiamo un tesoretto da reinvestire sul mercato, siamo molto più solidi finanziariamente. Troppe colpe, signor Sogliano! Era meglio non portare Iturbe e fare la fine del Padova che l’altro ieri, dopo 104 anni di storia, è sparito dal calcio.
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