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ASCENSORE AL TERZO PIANO

Sette punti, due meno delle corazzate Juve e Roma. Potrei finire qui questo post. Che altro c’è da dire? Due vittorie, un pareggio un gol solo subito, terza forza del campionato. Abbiamo finito dove avevamo lasciato, anzi meglio. Il Verona è sempre quello, la firma sempre quella: puoi dire quello che vuoi, può stare antipatico o simpatico. E’ musone, testone, a volte fa incazzare, sicuramente fa discutere. Ma non è mai banale e soprattutto… VINCE. Questa è l’unica legge che vale nello sport e nel calcio. Non le parole, gli atteggiamenti, la simpatia: sono i risultati che fanno la differenza. E Mandorlini vince. Sono quattro anni che lo fa, ha ripresentato un Verona vincente tanto da essere salito già al terzo piano. effimero finchè si vuole, ma se una settimana fa a Milano rompono le palle con i trombettieri gazzettieri che parlano di “Gran Milàn”, allora perdonatemi, lasciateci sognare un pochino anche noi che veniamo dalla provincia, siamo umili, siamo anche un po’ contadini ma qualcosina nel calcio abbiamo fatto… Oh, chiaro che è troppo presto e che la salvezza è per ora la nostra unica meta. Nessuno si monti la testa. Siamo saliti al terzo piano con l’ascensore Mandorlini e una società modello che il mondo ci invidia. Abbiamo un portiere fantastico e una panchina che fa la differenza. Arriverà anche il tempo di Saviola. E ci divertiremo ancora di più…

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