Venerdì 24 ottobre 2014: segnatevi questa data. Potrebbe diventare una delle più importanti della storia del Verona. Usiamo il condizionale, perchè la battaglia contro la falsità non è ancora vinta. Ma, in mezzo al letame di questi giorni, riusciamo a scorgere qualcosa di pulito. Per carità: si parla solo di una sospensione e di un supplemento d’indagine, ancora troppo poco per cantare vittoria. Ma, credetemi, già essere arrivati a tutto ciò e solo grazie alle “cerbottane” di Gardini è una vittoria. Francamente non avevo mezza speranza di portare a casa questo risultato. Il passato e ciò che abbiamo vissuto sulla nostra pelle non concedeva margini all’ottimismo. Per questo, già questa sospensiva è un grande risultato. Frutto di una società che, colta di sorpresa, ha saputo reagire con grande veemenza, schierandosi con i propri tifosi e contemporaneamente aprendo fronti lobbistici che finora le erano sconosciuti.
Certo, se questo paese fosse giusto, non dovevano esserci dubbi: i cori non sono stati fatti, e i tre della procura sono stati dei falsari, tanto da non aver nemmeno potuto seguire la normale procedura che si segue in questi casi. E’ ridicolo vedere come il palazzo riesca ad attorcigliare a proprio piacimento, adattandolo alla portata della reazione la stessa legge, che per sua natura dovrebbe essere oggettiva. E’ sempre stata la forza dei legulei. Trovare all’interno della norma l’escamotage giusto. Sono riusciti a farlo anche questa volta, nessuno è più bravo di loro. Ora le strade sono due: o dopo il supplemento d’indagine confermeranno la chiusura, oppure più italianamente, insabbieranno il tutto, magari dando una multa alla società, giusto per non smentirsi, cercando di salvare capra e cavoli. Vista come si era messa direi che questo 24 ottobre finiremo per ricordarlo a lungo.
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