Qui non c’entra nulla il tifo calcistico. Stavolta bisogna proprio fare i complimenti al Chievo. Campedelli ha realizzato al Bottagisio una splendida opera, regalando campi e attrezzature al quartiere e agli sportivi della città. Non solo calciofili. Queste sono cose che fanno bene all’immagine di Verona e quando uno si merita gli applausi è giusto tributarli. Si chiama sportività e, ripeto, non c’entra nulla con l’essere tifosi.
Il Chievo ha realizzato il Bottagisio a tempo di record. Questo è un esempio che se si vuole si può. Lo dico anche per la politica. Ecco, spero che altrettanta celerità possa essere applicata anche in casa del Verona. Il sogno di Setti è di fare un grande centro sportivo dell’Hellas. In città. A due passi dallo stadio. Un paio di settimane fa sono stati anche presi i primi contatti per l’acquisto dei terreni. Ma per ora, a quanto so, c’è un’enorme distanza tra la domanda e l’offerta. Spero che Tosi e l’amministrazione comunale, che lo ricordo è priva di un vero e proprio assessore allo sport dopo le dimissioni di Giorlo, metta lo stesso impegno che ha profuso nel fare la “casa del Chievo”.
Mi è piaciuto ieri quando Campedelli ha parlato di un impianto che deve servire a tutta Verona. E’ vero. Quando si tratta di sport, di impianti, bisogna avere una visione diversa rispetto a quella calcistica. Una cosa però mi piacerebbe sapere dal presidente del Chievo: perchè dopo aver invitato Malagò, presidente del Coni, Lotito, presidente della Lazio e altre autorità, non ha mandato un invito anche al Verona? Secondo il mio modesto parere era un bel gesto, proprio per far sentire quel campo meno “clivense” e più “veronese”. Bastava poco per superare almeno una volta il vecchio complesso d’inferiorità. Cosa che il Verona evidentemente non ha, visto che ha fatto, per esempio, senza problemi (e giustamente) i complimenti al Chievo per aver vinto lo scudetto Primavera.
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