Mentalità. Si compra? No. Si acquisisce. Si ha. Con il lavoro, con la determinazione, con il carattere e l’autostima. La si coltiva ogni giorno. Il miracolo della Primavera del Verona è questo. Non c’entra niente cambiare, uno, dieci, diciassette o diciotto giocatori.
Per principio stesso del calcio giovanile, la Primavera cambia tutto ogni due anni. Assemblarla non è facile. Ma Pavanel, artigiano del pallone, nato a Portogruaro e ormai mezzo veronese, svolge questo lavoro con passione e dedizione. Vedere i suoi allenamenti è passare due ore dentro la felicità del pallone. Un divertimento e un arricchimento. La Primavera del Verona ha una mentalità. Il Verona, purtroppo no. Non ancora almeno. O meglio a sprazzi.
Dai ragazzi dell’Hellas arriva oggi una ventata di ossigeno e aria pura che fa bene ad ogni stanza del Verona e della società, anche là dove in questo momento c’è un po’ di aria stantia. La mia maestra diceva che bisogna aprire le finestre ogni tanto per respirare meglio e far funzionare il cervello. Apriamo le porte anche al Verona. Alla svelta. Prima che alcuni pesante miasmi ci tolgano il respiro. Complimenti a Calvetti e al suo staff. E ora giochiamocela contro una corazzata come l’Inter che spende cento volte più di noi. La dignità e la passione fanno miracoli a volte. E se non lo fanno, grazie ragazzi lo stesso. Siamo orgogliosi di voi.
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