A costo di essere impopolare e andare controcorrente, dirò che resto della mia idea. Il potenziale di questo Verona è stato ampiamente sottostimato. La squadra vale di più dei 29 punti che ha in classifica e se quest’anno tutti (tutti intendo Mandorlini, tifosi e società) se ne fossero convinti prima invece di avvilupparsi nello sterile e inutile dibattito sul tecnico (pro o contro Mandorlini, pro o contro la società, pro o contro la squadra) i punti raccolti potevano essere molti di più.
Così non sai se ridere o piangere per il pareggio contro il Milan. C’è da ridere per com’è arrivato. C’è da piangere perchè questa era una partita da vincere.
Solo che stavolta (la differenza è questa), il Verona c’ha provato davvero, fermata solo dal mediocre arbitro Giacomelli, pessimo in tutte le scelte che ha fatto, tranne che nel solare e lampante penalty fischiato a favore del Verona.
Pessimo quando non ha espulso Muntari che andava ammonito per un fallaccio pre rigore, pessimo quando ha dato la punizione per una mano di Pisano che poi ha portato al rigore, pessimo quando ha fischiato il rigore (Jankovic sbilancia appena Mexes nel tentativo di anticiparlo ma l’attaccante inciampa due metri più in là e sul pallone…), pessimo quando non ha fermato l’azione del secondo gol milanista viziata da un fallacio di Pazzini su Marques.
Inzaghi ha insegnato ai suoi l’unico schema di cui è stato capace nella sua brillante carriera: “Butta la palla in area e tuffati come Cagnotto e Di Biasi ogni volta che senti un avversario che ti sfiora”. A volte, quando giochi a San Siro e magari indossi la maglia rossonera, ti va bene.
Non gli è andata bene, perchè il Verona ha estratto dal cilindro Nico Lopez, uno dei tanti che avrebbe potuto dare di più anche se ha segnato cinque gol, quattro dalla panchina, record della serie A. Ed ecco perchè dico che il Verona ha ancora potenziale da esprimere. Sarebbe bellissimo vederlo uscire (il potenziale) tutto in questo finale di campionato. Penso a Lazaros che è ancora un’incompiuta, a Obbadi che abbiamo recuperato solo ora, a Saviola, a Sala, ma anche a Gollini e perchè no? a Fares che Mandorlini vorrebbe buttare nella mischia in questa fase finale non appena la classifica si sarà completamente assestata.
Dice Mandorlini che ora il Verona gioca bene perchè è tranquillo. Non sono d’accordo. Il Verona gioca meglio perchè proprio perchè secondo me non è tranquillo. La scossa che gli è arrivata dopo la gara con il Genoa è stata salutare. Gli allenamenti hanno perso quella routine che aveva prodotto bassa intensità e scarsa forma. C’è attenzione, voglia di arrivare al risultato, attenzione ai particolari. Spero che la tranquillità non venga mai trovata da questa squadra. E se gli allenamenti a porte aperte, davanti ai tifosi che vigilano (in campo e fuori…) hanno portato a cinque punti in tre partite con due trasferte e dopo aver incontrato Roma e Milan, di che cosa parliamo?
Giusto per capirci: c’è il Napoli dietro l’angolo e quel 6-2 brucia ancora tantissimo. E sebbene aprire il Bentegodi o l’antistadio sia affare più complicato della frattura Tosi-Salvini, sarebbe bellissimo rivedere l’Hellas in città questa settimana. Gardini, maestro nel trovare le soluzioni all’interno della macchina burocratica, si metta al lavoro, please…
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