L’addio di Sean Sogliano a Verona apre una nuova pagina. Sogliano che non ama giornali e ribalta mediatica, ha affidato ad uno scarno comunicato verbale il suo addio. La sua commozione, a stento trattenuta (e per un vecchio orso come lui significa che se ne va col cuore spezzato…), dice che non è stato facile prendere questa decisione. Ma Sean è stato coerente con se stesso. “Se non sento la piena fiducia del presidente e se non ho un feeling completo non posso lavorare”. Nel calcio di oggi è destinato a ricevere molte amarezze.
Per quanto ho visto io e per come l’ho conosciuto, Sean Sogliano è stato uno dei migliori dirigenti mai passati da Verona. Il suo modo da fare un po’ naif, nasconde in realtà intelligenza e fiuto. Sean gioca d’istinto, spesso tentando l’affare clamoroso, qualche volta sbagliando.
Su una cosa non si discute. La sua onestà. Sean è onesto, non fa creste sulla spesa, puoi affidargli il portafoglio senza temere che te lo porti via. E poi è un vincente. Lo capisci da come vive le sconfitte, anche quelle più stupide. Non è mai “pacificato”, appena terminata una partita vorrebbe che fosse già martedì per tornare sul campo. Tra l’altro è incapace di godersi le vittorie.
Essendo onesto e coerente, non tradisce. Mandorlini lo dovrà ringraziare in eterno. Se in questi tre anni avesse trovato un altro ds, (inutile fare nomi sapete a chi mi riferisco), sarebbe stato esonerato e con lo spogliatoio contro, magari sobillato proprio dal direttore sportivo.
Invece Sogliano è stato una preziosa stampella per l’allenatore, che non a caso, in questi tre anni ha ottenuto i migliori risultati della sua vita. Sean non gli ha mai risparmiato critiche, nè confronti. Ma lo ha fatto per il bene del Verona. E questo gli deve essere riconosciuto per sempre e se anche non lo facessero i diretti interessati, lo farà sicuramente la storia.
Il capitolo che si apre è un capitolo tutto nuovo. Setti ha deciso di cambiare, convinto ancora di poter migliorare il Verona. Il presidente ritiene, ed è legittimo che lo faccia, che sia finita la “fase di attacco” e che sia l’ora dell’organizzazione e della razionalità. Chi arriva dovrà confrontarsi con questo passato vincente, ma sarebbe ingiusto e sbagliato nei confronti dell’Hellas fargli pagare questo. Il calcio è una meravigliosa materia perchè il giudice supremo sono i risultati, come è stato per Sogliano. Saranno i risultati a stabilire se Riccardo Bigon è stata una scelta giusta. Ma dobbiamo per onestà morale, lasciarlo lavorare senza preconcetti.
Al vecchio orso che se ne va, un grazie particolare. Per averci dimostrato che nel mondo del calcio le brave persone e i professionisti seri esistono ancora. Buon viaggio Sean.
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