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A PAROLE SONO TUTTI BRAVI CON I GIOVANI…

A parole sono tutti bravi con i giovani. Un po’ come l’abusato “progetto”. Sono bravi i presidenti: “Puntiamo sui giovani”. Sono bravi i direttori sportivi: “A caccia di giovani”. Sono bravi gli allenatori: “Siamo una squadra giovane”. E sono bravi i tifosi che vogliono i giovani nella loro squadra.

A parole. Poi prendi un giovane e al primo errore è un cretino, quando non uno scarsone, un brocco, un incapace. È così da sempre e a Verona è così un po’ di più. Gilardino sembrava un idiota poi ha fatto quello che ha fatto. E a turno abbiamo bruciato un sacco di gente, tranne poi pentircene quando li abbiamo visti esplodere da altre parti.

Allora dico che coi giovani serve pazienza. Certo, non infinita. Se uno vale ad un certo punto deve venire fuori e dimostrare anche di avere le palle, perchè il Bentegodi non è uno stadietto per ballerine e giustamente richiede massima applicazione e una bella personalità.

Mandorlini ama raccontare che Trapattoni diceva che i ragazzi sono come i ghiaccioli e vanno gustati lentamente. Forse ha ragione lui. Però ad un certo punto, quando sono pronti, bisogna metterli dentro.

Mandorlini ha il merito di aver valorizzato come nessuno ha fatto Jorginho, Iturbe, Sala e Tachtsidis. Non vedeva pronti Cirigliano, Zampano  e forse anche Valoti. Bianchetti è un’altra cosa. Ora che il capitano dell’Under 21 è un capitale dell’Hellas bisognerà lavorarci e puntare anche su di lui. Con un po’ di pazienza. Gustandolo come un buon ghiacciolo all’amarena in questa estate senza colpi di sole.

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