Lo so, il titolo è una contraddizione. Voluta ovviamente. Perchè è esattamente la contraddizione che sta vivendo il Verona in questi giorni. Mi spiego meglio: mai come quest’anno è necessario avere tempo a disposizione per rendere organico l’inserimento di un top player come Pazzini. Non è una questione facile, come avevamo intuito fin dalla prima volta in cui il suo nome venne accostato al Verona. L’arrivo di Pazzini è stato ben meditato. Ci ha pensato su soprattutto Mandorlini, il quale ha parlato con il giocatore dopo aver parlato con la società. Insomma, non è un acquisto “calato dall’alto”, ma è condiviso dal tecnico.
Significa che Mandorlini ha intenzione di superare i problemi di convivenza tra il Pazzo e Luca Toni. La disponibilità massima dei due aiuta in tal senso. Sono due prime punte, ma non si vogliono pestare i piedi. In più sono amici e Toni ha “spinto” per portare Giampaolo a Verona. Ma tra il dire e il fare, come sempre, poi c’è di mezzo il campo.
Come ho avuto modo di spiegare non credo che il problema sia “l’intesa” tra Toni e Pazzini. Nei due test che ho visto non ho mai avuto la sensazione che i due si pestino i piedi e che facciano gli stessi movimenti. Pazzini gira vicino a Toni e cerca di sfruttare qualche sponda e qualche volta cerca di andare via con l’uno-due. Il problema, semmai, è un altro. I due non sono riforniti adeguatamente. Mancano palloni giocabili, non c’è lavoro sulle fasce, e quello che ne consegue è lo spreco di tanta potenza di fuoco. E’ su questo che sta lavorando il mister, prima cercando di non squilibrare la squadra (e fa bene) e poi cercando di rendere più fluidi i movimenti degli esterni.
Gran lavoro lo dovranno fare Gomez o Jankovic (ci sarà posto solo per uno dei due giocando così) e dall’altra parte Sala. Proprio Jacopo dovrà diventare il grande equilibratore del Verona. Per ora lo ha fatto a metà, e francamente, non esaltando nelle due prove che ha fatto, soprattutto ad Amburgo.
E’ una questione di tempo. Mandorlini deve lavorare tantissimo su questo aspetto e solo con tanto lavoro e tanta pazienza verrà a capo della faccenda. Il problema è che il Verona non ha tanto tempo a disposizione. Il calendario, molto duro all’inizio, impone una super-partenza. Partire bene allevia i problemi, fa ragionare con serenità, permette di superare molti problemi. Il Verona lo sa e questa è la grande contraddizione che vive in questi giorni.
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