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IO FACCIO L’ALLENATORE E TU LA PRESENTATRICE

Mihajlovic ha risposto proprio così alla domanda di una giornalista di Mediaset. Evidentemente scocciato per aver perso il derby. E’ una risposta che gli allenatori danno sempre di più ai giornalisti. Frutto del calcio moderno in cui il rapporto tra le due categorie è ormai pari a zero, filtrato dagli uffici stampa, in cui uno non si mette nei panni dell’altro. E’ un discorso che sentiamo spesso anche a Verona. L’allenatore è Mandorlini… Certo, l’allenatore è Mandorlini, ma il sale del calcio è la gente. Mandorlini e Mihajlovic guadagnano vagonate di soldi perchè la gente va allo stadio e acquista le partite in televisione.

A creare questo interesse, spesso dopato, non lo nego, sono i media. Senza i media, nella fattispecie i media locali, l’interesse crollerebbe a zero. Non c’è dubbio. E il calcio che ha nella sua passione popolare il segreto, sta perdendo questo rapporto. C’è sempre più insofferenza ad una critica, ma se qualcuno avesse un minimo di cultura e andasse a leggere le cronache di Gianni Brera il più grande scrittore di sport italiano, scoprirebbe che le critiche erano molto più pesanti, eppure all’epoca nessuno si sognava di dire a Brera una frase del genere. Anzi, Rocco lo invitava a pranzo e Minà filmava tutto, facendo uscire uno spaccato meraviglioso di umanità, ma anche di professionalità. Altri tempi si dirà. Si ma io non vedo un calcio migliore adesso.

Vedo stadi deserti, mentre prima erano pieni, vedo disaffezione da parte della gente, vedo altri sport che stanno scalando velocemente posizioni nei confronti del pallone. La mia non è una difesa della corporazione, che ha le sue colpe, prima di tutte la pigrizia e l’appiattimento, la poca voglia di fare domande e di farsi domande. I vecchi cronisti sono scomparsi, bisogna produrre notizie a effetto reale, il copia e incolla regno sovrano, ovunque.

Probabilmente è anche colpa nostra che non ci siamo ribellati alle conferenza stampa fotocopia e agli allenamenti a porte chiuse. Ho paura che sia troppo tardi. E che il calcio sia in uno stato terminale di cortocircuito.

A questo punto meno male, lo dico davvero, che Mandorlini tiene fuori Pazzini. Almeno un po’ di sano bar sport lo riusciamo ancora a fare… Non ci resta che quello per tenere desto il sonnolente pubblico.

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