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I TIFOSI AL CENTRO DI TUTTO

Se il Verona non è sparito non è perchè Infront ha versato dei soldi. E’ perchè la gente di Verona, una generazione di tifosi tenacemente attaccata alla propria squadra, ne ha impedito la scomparsa. Il tifoso, lo stadio, la gente, la passione popolare sono il motore del calcio. Non i diritti televisivi, non Infront.

A Verona, lo sappiamo benissimo. I soldi dei diritti televisivi ti permettono di vivere, ma alla fine della ruota, tutto è retto dai tifosi. Il Verona “tira” in televisione perchè lo stadio è pieno, perchè i tifosi sono ancora appassionati, perchè c’è “calore”. Quindi il Verona “vale” a livello televisivo, perchè ha tanti abbonati e molta gente che lo segue.

E’ un postulato che anche questa dirigenza deve sempre tenere a mente. C’è un punto d’equilibrio che non va rotto, si chiami “abbonamento”, “anticipo”, “posticipo” o semplicemente “magliette”. La gente, i tifosi, devono essere i destinatari di ogni scelta. E alla base di ogni scelta e di ogni mossa, ci deve essere, almeno, la stessa passione che guida quei tifosi. Se non ci fosse, o se altri pensieri distraessero da questo semplice fondamento, ci troveremo davanti ad uno scollamento tra dirigenza e tifoseria, come purtroppo troppe volte in passato è successo.

Entrando nello specifico, credo che questa società sia stata perfetta nel darsi un’organizzazione, cosa che mancava a Verona ma che sia ancora indietro con il secondo step: entrare nel cuore dei veronesi, capirli, accompagnarli, amarli. La scelta delle magliette, ad esempio, va condivisa. Il costo degli abbonamenti meditato. Mi piacerebbe che una società come la nostra, almeno dicesse che non si possono spostare gli orari delle gare a piacimento, che si facesse sentire e non che subisse passivamente tutto questo. Lo so che non è facile e che è molto più semplice scriverlo in un blog che farlo. Però bisognerebbe iniziare.

Così come le magliette: ok signori della Nike, voi ci offrite questo prodotto, ma noi siamo il Verona, vi abbiamo dimostrato con i numeri che cosa possiamo fare: volete seguirci un po’ meglio di così? E se invece non fosse una scelta imposta (diciamo dall’alto) e qualcuno della società avesse scelto la maglia fluo, o quella terribilmente simile a quella della Juve Stabia o quella dell’Ape Maia, allora è meglio che questo signore vada a fare un altro mestiere.

Questo mi aspetto da Setti e da Gardini. Pensare che alla fine il popolo beota comunque acquisterà quelle pessime maglie e siederà sugli spalti del Bentegodi anche se si gioca il mercoledì a mezzanotte, porterà a quello scollamento di cui sopra. E noi non vogliamo questo.

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