I miracoli non sempre succedono. Delneri ci ha provato, ma il Verona che gli era stato lasciato in eredità sembrava uno paziente di ER. L’encefalogramma non è piatto, ancora. C’è anche un filo di battito cardiaco. La speranza si sa è l’ultima a morire. Delneri ha dato al Verona coraggio, gioco, intensità. Ma il Verona non segna e un errore dietro lo fa sempre. Non meritava di perdere nè con l’Empoli nè oggi con il Palermo. Ma ha perso e ora la situazione è disperata. Questo è il peggiore Verona di sempre in serie A e cercare di dare la colpa solo alla sfortuna è cercare di sfuggire alle proprie responsabilità.
Setti e Gardini ne hanno di enormi. Hanno purtroppo toccato equilibri sottilissimi, hanno giocato al piccolo chimico, l’intruglio che hanno creato è diventato una bomba che ora gli è esplosa in faccia. Ne hanno fatto le spese prima Sogliano, poi Mandorlini, adesso Bigon. Non si scherza con queste cose e le valutazioni errate coperte da pretesti a raffica, ancora prima delle sparate (“E’ la miglior stagione di sempre”) si pagano caro.
Setti ha peccato di presunzione. E’ nel suo carattere ma non sarebbe male si cospargesse il capo di cenere. Lui non ha inventato il calcio, aveva solamente creato un’ottima organizzazione societaria (non mi smentisco certamente) che poi ha contribuito a distruggere. Ognuno era complementare all’altro e il Verona aveva ottenuto grandi risultati.
Poi qualcuno (Gardini) non è più rimasto al suo posto, il presidente ha cambiato valutazioni, la società è diventata una polveriera. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Ripeto: questo è il peggiore Verona di sempre in serie A, Mandorlini è stato silurato dopo avergli costruito la “squadra più mandorliniana di sempre” (meno male allora che prima non era stato così…), Bigon fa persino tenerezza. Così si è mandato allo sbaraglio anche un bravo allenatore come Gigi Delneri, forse la miglior scelta di questa dirigenza (ma ricordo che la prima scelta di Gardini era stato Corini, fermata a furor di popolo), sebbene a tempo scaduto e quando i buoi erano ormai scappati dalla stalla. E’ evidente che dopo l’inevitabile esonero di Mandorlini, la società non si è compattata attorno al nuovo tecnico.
L’ultima settimana, quella più importante del campionato, non ha visto uno straccio di dichiarazione della società a sostegno di Delneri e del suo lavoro; ma non solo: a parte Emanuelson arrivato dopo l’addio di Rafa Marquez, non ha agito sul mercato ed ha iniziato a parlare con lo Spezia di una possibile cessione di Moras, creando un clima destabilizzante all’interno dello spogliatoio.
Ora si tratta solo di salvare la dignità. Poi toccherà a Setti.
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