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UNIVERSO PARALLELO

Continuano in città i festeggiamenti per la fantastica cavalcata verso la serie B. Dopo la convincente conferenza stampa del presidente Setti (ex pilota di Manila, soprannome affibiatogli quando la squadra viaggiava mestamente verso l’Europa), un corteo di auto è partito da via Belgio con direzione Piazza Bra per colorare di giallofluo l’Arena. Nel frattempo la squadra ha continuato la trionfale marcia verso la cadetteria.

Dopo aver infranto tutti i record, la truppa giallofluo ha rovinato però la media impattando in modo vergognoso contro la Roma, frenando così l’esaltante striscia negativa, un record destinato a finire direttamente nel libri di storia. Unica nota stonata: il gol della Roma è arrivato probabilmente per colpa di qualche blogger non allineato alla linea presidenziale. Blogger e pochi giornalisti che non riescono a capire l’importanza del momento e che non si sono allineati alle celebrazioni. Uno scandalo. Reietti che non riescono a vedere oltre il loro naso. Gente che semina zizzania sebbene questa società abbia il più grande scouting del mondo e abbia battuto tutti i record come questa stagione sta dimostrando.

Gente che non riesce proprio a capire che il Verona è un affare privato e non un bene della città. Purtroppo questi imbelli, aiutati dai social e da alcuni irriducibili tifosi (non tutti per fortuna…), avevano già ostacolato un altro grande presidente in passato, quel Giambattista Pastorello che senza quei negativi bastoni tra le ruote avrebbe perseguito quello che è l’obiettivo finale: la sparizione del Verona.

Purtroppo l’acredine di questa gente è infinita. E non si capisce il motivo. In meno di cinque mesi questa società è passata dall’indegna salvezza in serie A , dopo aver sfiorato la possibilità di andare in Europa, ad una spedita quanto straodinaria retromarcia verso la serie B. Per fortuna che la gente ha capito, dopo le parole di Setti. Tanto che un gruppo di tifosi pare acquisterà una pagina pubblicitaria sulla Gazzetta per omaggiare la società. Siete unici, grazie.

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