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LETTERA APERTA A SETTI

Caro presidente Setti,

ormai da qualche settimana le chiacchiere stanno a zero. Il nostro Verona è sprofondato in serie B in modo tanto traumatico quanto disastroso. Non è stata una stagione sfortunata, come hai sostenuto nel tentativo, credo umano, di difendere le tue scelte. Questa stagione così fallimentare ha responsabilità ben precise e un unico colpevole: tu.

Ma non m’interessa ora fare un processo. Non avrebbe nessun giovamento se non quello di rimestare il coltello nella ferita. Mi interesserebbe di più un confronto, guardarti negli occhi, vedere se c’è ancora traccia di quel bravo imprenditore che credevo di aver incontrato tre anni fa al tuo arrivo a Verona. Un imprenditore che, da un anno a questa parte, è quasi scomparso lasciando il posto a un uomo che appare in confusione e non più in grado nè di analizzare la situazione nè di trovare la strada giusta. Per di più malconsigliato.

Quest’anno è stato un anno costellato di errori a ripetizione e la sfortuna che si accanisce sempre quando manca la capacità di reagire, ha fatto il resto. Le tue certezze si sono disintegrate al pari di quella società che Gardini ha costruito a sua immagine e somiglianza. Una società senza passione, senza professionalità, senza, quindi, risultati. Cinismo e personalismo hanno corroso il tuo bel giocattolo. Per questo è necessario una tua presa d’atto, anche un atto di umiltà, mi sento di suggerirtelo, perchè è un atto dovuto ad una piazza che tu hai potuto apprezzare nel suo più sincero atto d’amore: stare accanto a una squadra fallimentare, condotta da dirigente fallimentari. Non dimenticarlo mai questo, perchè non lo ritroverai da nessun’altra parte.

Conscio che tu non hai nè i soldi di uno sceicco nè quelli di un cinese, apprezzavo le tue idee. Alcune brillantissime. La scelta di alcuni collaboratori ad esempio, la visione ambiziosa, la voglia anche di intraprendere un business grazie al Verona, che non significa però fare mercimonio ma solo ricavare profitti dopo adeguati investimenti.

Ancora mi chiedo perché hai interrotto quel percorso, cosa ti sia mai saltato in mente di scassare quella struttura che semmai aveva solo bisogno di un’aggiustatina, non certo di una rivoluzione che ha disgregato quanto di buono fatto in questi anni e che ti è stato abbondantemente e ritengo giustamente riconosciuto.

Hai ancora un po’ di tempo per dimostrare che non sei il solito mercante venuto a Verona per fare il solito affarone sulle nostre spalle. Ma dopo questo campionato il credito che ti eri guadagnato e quindi il tempo a tua disposizione per dimostrare il contrario si è quasi esaurito.

Io spero, nel profondo del mio cuore di tifoso, perennemente innamorato del Verona, che tu riprenda la via diritta, quella strada che avevi tracciato e che ci avrebbe portato in breve verso l’Europa in pochi anni. Ma devi farlo in fretta, cacciando chi ha creato questo disastro, riprendendo gente fidata, collaboratori pronti a buttarsi nel fuoco per il Verona. Non puoi più sbagliare Maurizio, perchè questo, se non te ne sei accorto, è stato il peggior anno di sempre in serie A e non un episodio isolato. Anche le bugie, come le chiacchiere, ora stanno a zero.

Buon lavoro e forza Verona!

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